Il Governo ha annunciato l’intenzione di cancellare le cartelle esattoriali del valore inferiore a 5000 euro e (se ho capito bene) risalenti al 2015.
La notizia ha acceso le ire di polemici e odiatori che hanno interpretato la misura come una sorta di condono a vantaggio dei “soliti evasori fiscali”.
Vale la pena di spegnere gli ardori e dare un po’ di spazio al buon senso: non tutti i “condoni” si possono rubricare come “regalo agli evasori”.
Una cosa è condonare somme ingenti che derivano dal mancato pagamento di aliquote su profitti o la mancata restituzione di somme indebitamente trattenute, altra cosa è condonare importi di piccolo valore che riguardano antichi contenziosi.


Le somme che cadono sotto le 5000 euro riguardano bolli non pagati, contravvenzioni non estinte o altre situazioni che, in relazione alla dimensione, certamente colpiscono maggiormente chi non ha i soldi sufficienti per pagare il dovuto. Non colpiscono i “ricchi”.
Ma il nostro è un Paese che fa il tifo per i ricchi e si accanisce contro i poveri. Assolviamo e giustifichiamo chi sottrae risorse pubbliche a vantaggio di partiti o chi è coinvolto in tangenti nelle forniture nazionali o internazionali e persino chi causa il fallimento di banche, i cui debiti vengono condonati e cancellati con i soldi di tutti.
Ma se si tratta di cancellare piccoli debiti con lo Stato o persino di fornire assistenza economica a chi è più proverò, scatta subito il sospetto e la lente dell’inquisizione per indagare se questi non abbiano altre misere entrate.
Forse dovremmo abbassare la guardia, dare meno spazio alla rabbia e imparare a distingue da dove vengono i pericoli. E soprattutto comprendere chi sono i “veri nemici”. E per questo, più semplicemente basta alzare lo sguardo appena un po’.