Un finanziamento della Regione Siciliana, legato al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” (PINQUA), che ha permesso dopo ben quarantanove anni dalla sua realizzazione di illuminare la via Lanza, e parte di via Sant’Onofrio.Ieri, nel corso di una piovosa serata, il Sindaco Quintino Rocca, in presenza di parte della suagiunta, dei vigili Urbani, dell’ex primo cittadino santantonese, Santo Caruso, dei rappresentanti della ditta incaricata dei lavori, del direttore dei lavori e di diversi cittadini, ha inaugurato la nuova illuminazione, provvedendo personalmente all’accensione ufficiale. Un impianto a led con plafoniere da 80 watt, per il quale peraltro non è stato necessario stipulare alcun tipo di nuovo contratto, dato che si tratta di un impianto di continuità con quello presente sulla circonvallazione, per il quale quindi viene sfruttata la stessa cabina elettrica.

Continuiamo nel percorso dell’amministrazione Caruso, un percorso durato dieci anni per il quale noi, come amministrazione Rocca, rappresentiamo continuità”, ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici, Salvo Conti. “Mi preme ringraziare, per la buona riuscita dell’intervento, l’impresa ‘Proietto’ e il direttore dei lavori, l’ingegnere Belpasso”.Il sindaco Rocca ha espresso tutta la sua soddisfazione: “Possiamo ben dire, sotto la pioggia, ‘accensione bagnata, accensione fortunata’… Dopo quasi cinquant’anni viene inaugurata qui la pubblica illuminazione, grazie a un finanziamento ottenuto dall’amministrazione Caruso e grazie all’amministrazione Rocca che ha spinto affinché questo lavoro potesse partire. Tenevamo molto a questo intervento, molto atteso dai cittadini, e ci tengo a dire, in più, che non ci si fermerà qui, perché si tratta solo di una prima parte dei lavori. Ricordo che il giorno dell’elezione un cittadino mi chiese di provvedere ad illuminare proprio la via Lanza, e risposi che ci saremmo impegnati per riuscirci nel giro di un anno: disse ironicamente di non esagerare, ché in un anno probabilmente non lo avremmo fatto, ma invece eccoci qua”.