​“Siamo contrari a una riforma, anzi alla controriforma Calderoli, che rischia di indebolire il nostro Paese. Tutto il Paese. Non solo il Meridione. Oggi vogliamo testimoniare con forza e determinazione il nostro impegno in questa battaglia democratica di buon senso e civiltà a difesa dei valori e dei diritti minacciati dall’Autonomia differenziata. Spezzettare ulteriormente l’Italia significa renderla ancora più fragile di fronte alle sfide presenti e future che attendono donne e uomini del mondo agricolo, come di ogni altro settore produttivo”.
​Lo ha affermato Gabriele De Gasperis, segretario nazionale della Uila, stamattina a Catania in piazza Alonzo di Benedetto con la segretaria etnea del “Sindacato delle Persone”, Enza Meli, e con i segretari generali di Uila e Feneal Sicilia, Nino Marino e Nino Potenza, per il “Firma Day Uil”. L’iniziativa, fortemente voluta dal leader nazionale della Uil Pierpaolo Bombardieri, si è svolta oggi in tutta Italia per sostenere la proposta di referendum abrogativo delle norme sull’Autonomia differenziata.
​Enza Meli, Nino Marino e Nino Potenza hanno sottolineato “il significato della presenza della Uil con tutte le sue organizzazioni di categoria in piazza Alonzo di Benedetto, nella zona della Pescheria che è il cuore popolare di Catania”. “Questa città – hanno aggiunto i segretari di Uil Catania, Feneal e Uila Sicilia – è capitale di un disagio sociale che rischia di essere esasperato dall’egoismo miope dei promotori dell’Autonomia differenziata. Di fronte a tutto ciò, però, orgoglio di popolo e dignità civica prevalgono sulla rassegnazione. Lo dimostra anche oggi la straordinaria risposta alla nostra raccolta firme per abrogare la legge SpaccaPaese, mentre siamo già pronti alla mobilitazione per raggiungere il quorum al referendum che si terrà tra pochi mesi. Le persone hanno compreso quale e quanto alto sia il rischio per Sanità e Istruzione, Formazione e Sicurezza sul lavoro, Servizi sociali e diritto alla Mobilità. Siamo già indietro in tutte le classifiche sulla qualità della vita, in tutti gli indicatori economici. Vogliono spingerci ancora più indietro!”