Colpo non riuscito, nella notte, per una banda di ladri entrata in azione servendosi di numerosi furgoni ed automobili, tutti rubati,con lo scopo di fare “man bassa” di costosi macchinari industriali e altri materiali accantonati nel capannone di un’importante azienda edile, con sede nel territorio del comune di Misterbianco. I malviventi, infatti, non avevano messo in conto la velocità d’intervento dei Carabinieri della Tenenza di Misterbianco e della Radiomobile del Comando Provinciale di Catania, che, ricevuta la segnalazione dalla Centrale Operativa dopo che era scattato l’allarme aziendale, sono giunti sul posto in pochissimi minuti. Ben quattro equipaggi, tutti concentratisi rapidamente in direzione del luogo ove i ladri stavano operando, unitamente alla pattuglia di vigilanza privata della ditta colpita, hanno quindi raggiunto l’ingresso principale dell’area industriale, trovando tuttavia la strada d’accesso completamente sbarrata da un furgone, che i malviventi avevano parcheggiato di traverso, in modo da occupare l’intera carreggiata. Questo ostacolo non ha, però, scoraggiato i militari e le guardie giurate, che a piedi si sono comunque addentrati nel sito. In quei concitati momenti i ladri, circa una decina, avvisati dell’arrivo dei Carabinieri da una vedetta/palo, sono comunque riusciti a fuggire a bordo di alcune automobili e due furgoni, utilizzando una strada sterrata secondaria, anche quella poi bloccata con un mezzo.Immediata la battuta di ricerca che ha consentito, dopo un fitto rastrellamento di tutta l’area circostante, di recuperare, in un fondo agricolo nella periferia del paese, i vari veicoli abbandonati, dai quali i criminali sono fuggiti a piedi nella fitta vegetazione. Purtroppo per la banda, il bottino andato in fumo, perché sia la refurtiva che avevano accantonato nel piazzale della ditta, sia quella già caricata sui vari veicoli, del valore di oltre 200mila euro, è stata totalmente recuperata dai militari dell’Arma e restituita ai proprietari dell’impresa. Subito è stata effettuata anche un’ispezione dei luoghi, delle auto e dei furgoni adoperati per il colpo, svolta con l’ausilio del personale specializzato della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Catania – SIS, che ha consentito, tra l’altro, di recuperare un disturbatore di frequenza “jammer” adoperato dai malviventi al fine di ritardare la segnalazione d’allarme, nella speranza di guadagnare minuti preziosi.
Le indagini per risalire alla banda e garantirli alla Giustizia sonotutt’ora in corso, anche mediante la visione dei filmati delletelecamere di videosorveglianza dell’intera zona e l’escussione dei testimoni.