Accogliamo con soddisfazione l’approvazione del disegno di legge della Giunta Schifani con il quale vengono ripristinate in Sicilia le Province e l’elezione diretta del Presidente e dei Consiglieri.
Riconosciamo tale iniziativa come l’unica cosa seria che la politica abbia potuto produrre negli ultimi 10 anni, cioè da quandoalcuni partiti, senza un progetto politico valido e nell’indifferenza di tutti, compreso i sindaci, dal 2012 hanno approvato, dietro le spinte qualunquiste, demagogiche e dell’antipolitica, delle norme scellerate che hanno decretato la soppressione/trasformazionedegli enti.
Un comportamento irresponsabile, che in violazione del principio costituzionale di sussidiarietà, ha lasciato gli enti e i territori abbandonati, consegnandone la gestione prima in mano a dei commissari, nella prevalenza dei casi incapaci di gestire anche l’ordinario e successivamente affidati ai tre sindaci metropolitanidi Palermo, Catania e Messina, concentrando nelle loro mani un enorme potere discrezionale e gestionale di: risorse finanziarie, personale, strutture e mezzi senza la presenza degli istituti di garanzia e di collegialità come i consigli e le giunte provinciali.
Se da un lato apprezziamo la volontà delle forze politiche di intervenire sui costi attraverso una riduzione degli eletti, ripristinando la democrazia negli enti sovracomunali, dall’altro rimaniamo fortemente perplessi sul voler continuare ad insistere sul concetto improprio di città metropolitane, creando di fatto la difformità tra i nove enti che hanno le stesse competenze, rischiando ancora una volta di generare confusione alla confusione.
Nel ricordare ancora una volta al governo regionale che i sindaci metropolitani in carica per riflesso, sono stati delegittimati nel ricoprire il ruolo dalla sentenza della corte costituzionale, invitiamo il Presidente Schifani uomo di legge prima ancora che politico e il governo regionale a ripristinare in questa fase transitoria, lo stato di diritto negli enti, attraverso la nomina dei rispettivi commissari, al fine di tutelare gli enti da eventuali ricorsi costosi che potrebbero nascere sulla illegittimità degli atti approvati.