di Vito Pirrone
In questi giorni la politica ed il governo dibattono sull’applicazione dell’art.41 bis del codice penale cui è sottoposto l’anarchico Alfredo Cospito in regime di detenzione carceraria, con ampio rilievo nei media. Posto che la norma andrebbe valutata sotto l’aspetto della costituzionalità e la compatibilità con le norme della C.E.D.U., in verità il concentrare il dibattito sull’art. 41 bis ha mascherato il reale problema, che è quello della situazione carceraria . Il sistema penitenziario italiano fa acqua da tutte le parti; ed è questo il vero problema che precede quello sollevato dalla vicenda Cospito. Basti considerare i dati del sovraffollamento delle carceri in Italia e dei suicidi negli istituti penitenziari : ben 84 nel 2022, cui bisogna aggiungere i 60 tra il personale della polizia penitenziaria. Le strutture penitenziarie italiane, in rapporto con i paesi dell’Unione Europea, risultano le più sovraffollate d’Europa (120 detenuti ogni 100 posti); ed inoltre l’Italia ha il più alto numero di detenuti in attesa di giudizio.
Si consideri, altresì, che il nostro paese è stato già censurato dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, che ha condannato l’Italia per avere applicato trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei detenuti (la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha anche equiparato il c.d. 41 bis alla tortura) .
In Italia manca una risposta preventiva al contrasto della devianza. La realtà sanzionatoria disattende il principio sancito nella Costituzione della rieducazione di chi si è allontanato dalla società. Il carcere dovrebbe essere un luogo di opportunità , ove si studia, si apprende un lavoro per il reinserimento nella società. In vero, in Italia la politica ( ad eccezione di Marco Pannella e del Partito Radicale ) non si è occupata seriamente dell’universo penitenziario ed ancor più del sistema sanzionatorio, determinando una realtà di democrazia incompiuta, con flagranti violazioni dello stato di diritto, con cui i partiti si danno battaglia in un’escalation giustizialista .