di Vito Pirrone
Nel suo nuovo saggio, il filosofo francese Brucknerdenuncia il mondo post Covid: «corpi stantii per una società stantia che mira a mantenere le persone tranquille, a casa, per consegnarle meglio alle rapine cerebrali». L’emblema della civiltà post-Covid.
Pascal Bruckner, in questo studio, individua l’involuzione della società ove «l’omo erectus non riesce più a stare in piedi, se non per spostarsi dal salotto alla camera da letto, e dalla poltrona da ufficio, per chi lavora da casa , con gli occhi ben fissi sui display di cui si attornia il suo microcosmo domestico».
Le ciabatte sono «il simbolo della pigrizia , del ritiro dal mondo e della sua rinuncia».
Il libro “Le Sacre des pantoufles. Du renoncement aumonde “ (edito da Grasset), è un severo j’accuse contro l’occidente nichilista che ha rinunciato a vivere, « tutto smartphone e divano», e si è trasformato nella «civiltà delle pantofole».
Un letargo volontario, con una vita priva di emozioni,una calma piatta, ove un pizzico di frenesia la si prova dalle finestre digitali sul mondo.
«Con gli schermi, riceviamo il mondo a casa. Non abbiamo più bisogno di andare verso il mondo. Questa unione tra la paura dell’esterno e l’irruzione dell’universo nelle nostre case fa sì che la nostra relazione a ciò che sta fuori è diventata più problematica», constata Pascal Bruckner, aggiungendo che «le democrazie sono talmente legate al loro confort che sono pronte, forse, a sacrificare per esso la loro libertà. E se il confort prende il sopravvento sui diritti fondamentali, allora diventeremo un popolo di schiavi ingenui e immersi nel divertimento».
Bruckner propone una sorta disintossicazione dal mondo digitale.
L’uomo contemporaneo vive la sua decadenza dal divano, connesso con il mondo esterno solo tramite dispositivi elettronici, e la casa non è più un semplice rifugio, ma un microcosmo autosufficiente che sostituisce il mondo.
Il Covid-19 e i successivi confinamenti hanno amplificato questa «rinuncia al mondo». Dopo tre anni di emergenza sanitaria Bruckner ribadisce che è tempo di abbandonare il giaciglio domestico, uscendo, affacciandoci al mondo, posando vestaglia e ciabatte .