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Lo confesso, non avevo ricevuto nessuna soffiata, ma, nonostante le rassicurazioni di Draghi, che qualcuno stesse pensando di attivare il solito bancomat fiscale lo avevo anticipato qualche giorno addietro. 

Mi riferisco, ovviamente, alle tasse sulla casa che, questa volta, si manifestano sotto forma di “revisione degli estimi catastali”, che talvolta riaffiora a cura della “prensile” sinistra italiana. 

Si tratterebbe di un modo subdolo per gravare un bene primario come l’abitazione di ulteriori balzelli che, paradossalmente, ricadrebbe non sui più ricchi, ma su tutti.

Appare del tutto ovvio, infatti, che coloro i quali hanno investito in beni immobili o li hanno ereditati e non li abitano, li danno in affitto, scaricherebbero sul relativo canone il costo della “revisione degli estimi catastali”. 

Siamo sempre alle solite, alcune parti politiche, anche se si autodefiniscono democratiche, mantengono intatto il loro antico vizietto, vale a dire quello di colpire la proprietà, persino quando riguarda un bene primario come la casa, magari acquistata con i sacrifici di una vita. 

Ma che ci volete fare…costoro confondono sistematicamente il fatto che se c’è qualcosa da combattere questa è la povertà, non la ricchezza, piccola o grande che sia. 

Stavolta il problema, però, è più complesso perché i “nuovi/soliti tassatori” non vogliono soltanto tassare il nemico di sempre, la proprietà privata, poiché vogliono provocare uno spostamento di interesse dei risparmiatori trasferendolo da un bene durevole e sicuro come la casa, appunto, ad un investimento di natura finanziaria: bot, cct, azioni, e soprattutto polizze assicurative di natura sanitaria o previdenziale.

So che vi sta venendo in mente qualche compagnia in particolare, ma non ce l’ho con lei, che fa il suo dovere, ce l’ho con chi stenta a comprendere che quella che si sta giocando al Governo ed in Parlamento è l’ennesima partita tra l’economia reale fatta di tanti uomini ed imprese ma priva di coordinamento e leadership politica, e la potentissima economia speculativa priva di un elevato numero di uomini ed imprese, ma dotata di una leadership abilissima e dotata di mezzi enormi.