Martina Contino
Già dai primi di Gennaio, gli studenti e le studentesse della facoltà di Medicina e Chirurgia della regione Siciliana, hanno potuto essere vaccinati contro il SARS-CoV-2, meglio conosciuto come COVID-19, con il vaccino Pfizer.
In Lombardia gli studenti e le studentesse della facoltà di Medicina e Chirurgia non hanno potuto ricevere lo stesso trattamento, dimostrando che in Italia esistono studenti di serie A e studenti di serie B.
In particolare nell’ Università degli Studi di Pavia, i ragazzi hanno iniziato, già a fine Gennaio, a chiedere di poter essere vaccinati, sia per dare un aiuto concreto in questa pandemia, sia per poter ricominciare i tirocini in presenza, strumento indispensabile e necessario per formare in modo corretto e completo i medici del domani.
Gli studenti sono riusciti solo a inizio Marzo, ad essere inseriti negli elenchi dei futuri vaccinati.
La modalità di accesso alla vaccinazione prevede una convocazione tramite telefonata circa con un breve preavviso prima della somministrazione del vaccino AstraZeneca, non avendo così l’opportunità di potersi organizzare al meglio.
Dobbiamo tenere conto inoltre dei numerosi fuorisede che provengono non solo dai comuni vicini a Pavia ma anche da province e regioni che sono collocate dall’altra parte dello Stivale.
Giorno 8 Marzo gli studenti e le studentesse dell’ateneo pavese si sono riuniti per contestare la strutturazione delle convocazioni e il rinvio dei tirocini in presenza.
In conclusione aver lasciato l’opportunità alle regioni di avere potere decisionale sugli elenchi di vaccinazione senza delle linee guida uniformi e chiare, ha generato questi comportamenti difformi su cittadini dello stesso Stato.
Martina Contino