Durante i mesi della pandemia, gran parte delle manifestazioni dei no vax, fortunatamente, sono state un fallimento e soprattutto non hanno dato luogo a nessun episodio di violenza, com’era accaduto in precedenza. 

Mi chiedo, a questo punto, con la pandemia quasi del tutto sconfitta, cosa faranno quelle forze politiche che hanno ammiccato a questa minoranza di presuntuosi incompetenti. 

Immagino che gli uffici comunicazione dei vari partiti siano al lavoro per trovare un’adeguata exit strategy che salvi capre e cavoli e faccia dimenticare gli errori compiuti. 

È probabile che proveranno a cambiare le carte in tavola, dicendo cose diverse da quelle che hanno detto fino a questo momento, ma soprattutto a cambiare argomenti di scontro. 

Questi partiti, infatti, nonostante si sforzino e qualche volta dicano pure cose sensate e condivisibili, non riescono ad ipotizzare un progetto politico che non parta da uno scontro. 

Eppure il Paese, in questo momento, più che di proteste avrebbe bisogno di proposte serie e concrete. 

Ad esempio, sarebbe interessante proporre cosa fare contro la disoccupazione al Sud o a favore della perequazione sociale ed infrastrutturale in Sicilia e nel Mezzogiorno. 

Tuttavia, su questo fronte, da parte dei citati partiti, ma anche da parte di tutti gli altri partiti nazionali, non si riesce a trovare, né ad immaginare, nulla di serio e concreto. Eppure, oggi, le maggioranze per decidere ci sarebbero.