La popolarità del presidente della Regione scende vertiginosamente, quella dei suoi possibili avversari non sale o addirittura scende a sua volta. 

Si tratta dell’evidente effetto di una forte carenza di offerta politica, ma anche della percepita inaffidabilità di chi la rappresenta. La Sicilia ha bisogno di un partito che formi una classe dirigente onesta, capace, coraggiosa, competente, ma soprattutto che risponda davvero agli elettori che la esprimono, non ai salotti della speculazione finanziaria di Roma, Milano, Firenze, Bologna o a qualche alcova del potere. 

Nulla però accade se nessuno si impegna a lavorarci. Nessuno può sperare di affrontare e risolvere i problemi dei siciliani se non è preparato a farlo, se non li conosce, se non ha battuto per anni le impervie strade dell’Isola. 

A proposito di strade. Desidero dire ai siciliani che, anche solo per stabilire se asfaltare o meno un vicolo di periferia di Palermo o di Ragalna, ove mai votassero Lega le decisioni verrebbero prese a Milano, se votassero Fratelli d’Italia verrebbero prese a Roma, se votassero PD verrebbero prese nella sede di qualche assicurazione o di qualche consorzio romagnolo, se votassero Italia Viva verrebbero prese a Firenze, se votassero Forza Italia verrebbero prese ad Arcore, se votassero M5S verrebbero prese a casa di Grillo o di Casaleggio. 

Solo un partito dei siciliani, controllato dai siciliani, potrà prendere le decisioni per la Sicilia in Sicilia e verificare costantemente che tutto proceda secondo quanto programmato.