In riferimento alle notizie di stampa pubblicate sull’impugnativa annunciata da alcune associazioni datoriali del bando dei primi anni dell’obbligo di Istruzione, si intende stigmatizzare tale condotta che pone a rischio l’avvio delle attività di I annualità dell’anno scolastico-formativo 2022/2023 per migliaia di giovani minori siciliani, in un momento così delicato per le loro famiglie, per la Regione e, più in generale, per la Nazione.

Al primario interesse all’Educazione e al celere avvio delle attività d’aula, vengono così anteposti meri interessi di taluni enti pur in presenza di finanziamenti pubblici più che bastevoli per attivare tutte le classi.

Bene ha operato il Governo, ma soprattutto l’Amministrazione regionale la quale, quest’ultima, ha pubblicato gli avvisicomunque prima dell’entrata in vigore di una norma che, lo ricordiamo, è stata approvata senza il doveroso passaggio dalle Commissioni Parlamentari permanenti e di merito, impropriamente all’interno della Legge di stabilità.

Norma sulla quale gravano rilevanti profili di inapplicabilità e,dunque, che -quantomeno- necessita di confronto e approfondimento, nonché pesanti questioni di legittimità costituzionale da più parti evidenziate.

La scrivente Associazione datoriale che rappresenta gran parte degli Organismi di Formazione invita pertanto i colleghi delle altre organizzazioni alla prudenza, alla responsabilità e alla ricerca del dialogo, innanzitutto all’interno della categoria e con le altre parti sociali, fuori dal momento di competizione elettorale, con l’imminente ingresso del nuovo governo regionale, onde scongiurare l’ennesimo, dannoso, inutilecontenzioso che rischia di essere senza fine.