La Sicilia ed il Mezzogiorno vogliono vivere, “Senza tiranni e senza sfruttatori”, ma anche senza stronzi e profittatori, senza miserabili, senza traditori e senza vigliacchi.
Questo risultato, però, non si consegue senza sforzi, anzi, bisogna lottare parecchio, evitando di cadere nei luoghi comuni, che qualcuno ha costruito e costruisce ad arte per delegittimarci, per offenderci, per farci apparire diversi da come siamo.
Solo un partito del Sud capace di produrre una classe dirigente meridionale che risponda al territorio potrà cambiare il nostro destino: lavoriamoci insieme o andrà sempre peggio.
Negli ultimi otto anni, ad esempio, la Sicilia ha perso 128 mila abitanti. Tra il 2018 e il 2019 sono andati via circa 30 mila persone, per lo più giovani.
Oggi la nostra regione conta circa 4,8 milioni di abitanti, una cifra in tendenziale diminuzione, nonostante siano aumentati gli stranieri.
Se non si arresta il fenomeno la Sicilia diventerà una regione improduttiva e abitata da vecchi.
È urgente ottenere investimenti infrastrutturali capaci di rilanciare l’economia e il lavoro. Senza strade, autostrade, ferrovie, porti, ponte, scuole, reti, ecc. non c’è sviluppo.
Queste cose, però, non si ottengono senza lottare, sui ottengono se la consapevolezza popolare le fa diventare obiettivi di lotta, altrimenti la Sicilia diventerà sinonimo di casa di riposo per anziani.