Certo che aver visto un ex Presidente del consiglio, un “avvocato degli italiani”, che invece di proporre ai possibili alleati un programma credibile, giocava al monopoli, cercando di acquisire qualche senatore, è stato davvero squallido.
Eppure l’Italia ha assistito anche a questo: al mercato delle vecchie targato centrosinistra, dopo aver assistito, qualche anno prima, a quello di centrodestra.
La verità è sempre la stessa perché l’indole umana, nonostante secoli di esperienze, non muta dunque: il pelo nell’occhio altrui diventa un palo ed il palo nell’occhio proprio si trasforma in un pelo
Sapere se si creerà lavoro e sviluppo facendo ponte e infrastrutture al Sud, oppure si continueranno a sprecare risorse con interventi assistenzialistici del tutto improduttivi non è un fatto secondario.
Eppure l’unica cosa di cui si parlava nei giorni della crisi del secondo governo Conte era se un gruppo composto da quattro gruppi ha valore politico e vota, oppure non conta e non vota.
Il teatrino della politica le cui sceneggiature sono ideate e scritte nei salotti della speculazione finanziaria frequentati da personaggi inquietanti e ospiti della casa del “Grande Fratello” è ciò di cui l’Italia, e soprattutto le sue regioni più, svantaggiate non hanno bisogno.
Il fatto è che dalla percezione delle necessità alla elaborazione di un’organizzazione capace di soddisfarle il passo non è affatto
breve, tuttavia bisogna compierlo.
Non farlo significa auto condannarsi a subire le decisioni di altri senza neanche provare a reagire.