I ministri litigano, Draghi media, i partiti si minacciano reciprocamente, i parlamentari ed i politici siciliani dormono o si prestano a logiche speculative ma il tempo passa ugualmente e le opportunità si sprecano.  

Tutto questo accade mentre per il Sud e la Sicilia, nel recovery plan, c’è poco o nulla di significativo, come invece sarebbe dovuto esserci. 

Non ci sono né autostrade, né alta velocità ferroviaria, né ponte, né porti, né lavoro, né scuole, né reti di distribuzione energetica. 

Mi chiedo cosa aspettino ancora i siciliani e gli altri meridionali per fare da sé, costituendo un partito del Mezzogiorno che risponda al territorio e si batta per una vera perequazione sociale ed infrastrutturale capace di rilanciare l’intero paese. 

Unità Siciliana-Le Api ci sta lavorando da mesi evitando di scadere nell’avanspettacolo, nelle provocazioni sterili e soprattutto formulando proposte fattibili e concrete, munite della necessaria copertura economica.

Dopo le delusioni provocate dai partiti nazionali, dopo quelle dei partiti falsamente territoriali, già venduti alle solite logiche della speculazione politica, è chiaro che i siciliani ed i meridionali mostrino diffidenza. 

Tuttavia, sia pure un passo alla volta, i risultati ci sono e potrebbero pure produrre significativi livelli di rappresentanza nelle varie sedi istituzionali. 

La regola però resta sempre la stessa, quella che il Grande Giorgio Gaber sintetizzo in una sua famosissima: “Libertà è partecipazione” e non ha alternative democraticamente credibili.