La città di Catania, alcune zone in particolare, è allo sbando e la responsabilità non la si può di certo dare all’amministrazione in carica, che l’ha trovata in condizioni finanziarie disastrose, a causa delle svariate amministrazioni precedenti. 

Le strade sono sporche, il centro storico è nelle mani di bande di extracomunitari che spacciano droga, sfruttano la prostituzione o vendono merce contraffatta. L’amministrazione civica è costantemente alle prese con problemi la cui soluzione appare sempre più difficile, anche per le citate difficoltà di bilancio.

La politica sembra distratta o assente e senza idee, mentre gli uffici sono privi di una dirigenza adeguata alla nona città d’Italia. 

Credo che i cittadini dovrebbero cominciare a pensare a qualcosa di diverso che non le solite facce buone solo per gestire miserie, senza riuscire a risolvere alcun problema importante.

Una città come Catania ha bisogno di una visione del proprio futuro che non sia fondato sulla gestione del bisogno, ma sulla creazione di reali opportunità di sviluppo. 

Una città come Catania ha bisogno di sapere come utilizzare le straordinarie risorse di cui dispone e deve poter programmare le modalità attraverso le quali acquisire i fondi necessari affinché si riesca ad uscire dal guado. 

Per ottenere un risultato simile è necessario che i partiti, o quel che resta di loro, sotterrino per un periodo l’ascia di guerra e si dedichino alla città e soprattutto alla sua classe dirigente che non può più essere fatta da buoni a nulla capaci di tutto.