I provvedimenti del governo, fatta salva la buona volontà di Draghi e di pochi altri,  trattano il Sud e la Sicilia come sempre: briciole, sussidi, qualche utile sgravio contributivo e poco altro, ma difficilmente si occupano di infrastrutture, di opere in grado di far ripartire l’economia. 

Qui i casi sono due: o il governo non capisce di cosa abbiamo bisogno o non vuole capire, la qualcosa sarebbe particolarmente grave. 

Il Sud e la Sicilia hanno bisogno di infrastrutture, di scuole, di strade, di autostrade, di ferrovie, di porti, di aeroporti, di ponte, di logistica, di lavoro, di valorizzazione e di tutela delle produzioni locali, di salvaguardia dell’ambiente e dei beni culturali e di tutti gli altri interventi  grazie ai quali le merci ed i turisti potranno sbarcare qui e non nel Nord Europa o altrove. 

Solo con le infrastrutture legate alle produzioni industriali e agricole ed al turismo si potrà favorire la nascita di imprese efficienti ed al passo con i tempi, di un’agricoltura moderna, di un turismo forte e coordinato, ecc. 

Siamo pronti a ripeterlo fino alla noia: non abbiamo bisogno delle elemosine, ma di lavoro vero e di investimenti reali. 

Non ci servono i sussidi, ci servono le strade e le ferrovie. Non dateci pannicelli caldi, vogliamo infrastrutture e servizi e non in quantità maggiore, rispetto alla media delle altre regioni, ma nella stessa misura prevista per territori più fortunati dei nostri. 

Facciamo il paragone infrastrutturale tra la Sicilia e la Lombardia

In Sicilia ci sono 1.369 km. di strade ferrate, in Lombardia 2.000; in Sicilia ci sono circa 600 km. di autostrade, in Lombardia 1.413; in Sicilia ci sono 3.591 km. di strade statali, in Lombardia 11.000. 

In Sicilia il totale di km. di strade è 20.821, in Lombardia 70.000. Il 34,3% della popolazione risiede al Sud, che ottiene solo il 28,3% del totale della spesa pubblica, il 65,7% della popolazione risiede al Nord, che ottiene il 71,7% del totale della spesa pubblica. Queste cifre ufficiali sono sufficienti per spiegare che bisogna far crescere subito un partito dei siciliani e dei meridionali. 

Ma non è tutto e conoscere la situazione nella quale ci troviamo è certamente utile a rendere chiaro il tradimento di cui siamo e siamo stati vittime.   

In Sicilia ci sono 6.344 scuole, in Lombardia 9.044; in Sicilia ci sono 3.482 impianti sportivi, in Lombardia 9.423; in Sicilia ci sono 872 biblioteche, in Lombardia 2.144. 

I siciliani spendono appena 27,630 milioni per assistere a rappresentazioni teatrali, i lombardi 155 milioni. 

Dal 2003 in avanti al Sud sono stati sottratti circa 840 miliardi, 200 dei quali alla Sicilia, che sono stati dirottati al Nord. 

I recenti provvedimenti del governo non prevedono grandi opere al Sud ed in Sicilia, né il ponte, che da solo invertirebbe il flusso di crescita economica. 

Per questo motivo è necessario far decollare subito un partito dei siciliani e dei meridionali che rimetta in pari la situazione obbligando Roma a restituire immediatamente il mal tolto.