Le dichiarazioni di Salvini circa la sanità del Sud confermano il suo innato anti meridionalismo. Con le scarse risorse di cui dispongono, a causa di partiti incapaci di governare con equità il Paese, il Mezzogiorno e la Sicilia curano i bergamaschi e fanno il massimo del possibile nella sanità ed in qualsiasi altro settore. 

Certo, se il Nord non li avesse derubati di circa 61 miliardi all’anno, avrebbero potuto fare di più. Oggi c’è l’emergenza coronavirus ma, non appena la situazione si sarà normalizzata, speriamo presto, bisognerà fare bene i conti e chiedere quanto dovuto o saranno guai per tutti.

In caso contrario, non stupiamoci se in Sicilia e nel Mezzogiorno mancano i posti letto e molti meridionali fuggono al Nord a cui pagano le prestazioni che ricevono, contribuendo a risanarne i bilanci.

Se la sonnolenta Assemblea Regionale Siciliana stenta a comprendere che alcuni dei provvedimenti che dovrebbe adottare immediatamente riguardano la salute delle persone ma anche la salute delle imprese, attraverso un sistema di aiuti, che sia in grado di salvarle dalla gravissima crisi legata all’epidemia del coronavirus, non riusciremo mai a fare un passo in avanti né come utenti del servizio sanitario, né come lavoratori e come imprenditori. 

Giusto per cominciare, senza violare le disposizioni sanitarie nazionali, si potrebbe chiedere, via internet, alle organizzazioni di categoria quale sia la loro opinione in materia. 

Ma forse i partiti presenti all’ARS non hanno tempo per farlo, forse devono stabilire quale altra stupidaggine devono porre in essere prima di andare alle urne.