Le ragazze della nazionale di calcio femminile e le telecroniste della RAI stanno dando importanti lezioni di stile a tutto il Paese. Il gioco delle nostre atlete è regolare e poco falloso, le loro reazioni sono entusiaste ma composte ed i commenti giornalistici sono garbati, pertinenti, entusiastici ma mai esagerati o volgari, come accade in altro genere di manifestazioni sportive.
Mi auguro che i colleghi del calcio maschile ne traggano esempio, anche perché i calciatori ed i giornalisti, da sempre, rappresentano un esempio che, se opportunamente sfruttato, può essere utile a migliorare il livello complessivo di civiltà della società nella quale viviamo e può stimolare comportamenti virtuosi nel campo dello sport, della scuola, del lavoro, dell’impresa, ecc.
Ogni tanto dovremmo ricordarcelo e dovremmo ricordarlo a chi fa questo mestiere, trasformandosi spesso nel peggior tifoso falangista e violento. Qui non si tratta di limitare o contenere la gioia o l’esultanza, ma di mantenerla nell’ambito dell’educazione e della decenza, anche per evitare che ad essere emulati non siano i gesti sportivi ma le loro devianze.
È vero infatti che, se tutto resta nelle condizioni attuali e nessuno si pone il problema dell’educazione allo sport ed alle sue passioni, si può facilmente provocare l’esaltazione della violenza e della volgarità, come purtroppo avviene spesso.
Spero che anche in altri ambiti, politica in testa, accada la stessa cosa e si torni presto verso il civile confronto delle idee, magari condite con un po’ di cultura e un po’ di competenza, che non guasterebbero affatto.