Nella vita e in politica, le persone peggiori sono quelle che vedono il pelo nell’occhio altrui ma non vedono, o fingono di non vedere, il palo nel proprio.
Però questa è una storia vecchia. Chi parla bene dice che si tratta di “doppia morale” o di “stupida furbizia”.
Credo che, nell’attuale tormentato momento storico, chi rappresenta questo genere di soggetti siano quelli che hanno usato la magistratura per scalare la politica e ora si stupiscono se altri fanno la stessa cosa contro di loro.


Poi ci sono quelli che vanno anche oltre, perché sono forcaioli con gli avversari e garantisti con se stessi o che cambiano le regole che si sono dati, in funzione delle accuse che ricevono o delle esigenze del momento!In fine ci sono coloro i quali si lamentano del giustizialismo diffuso, ma non sono mai riusciti a disfarsene, perché hanno coltivato i giustizialisti nel proprio seno, ignorando i liberali.
Un Paese che non riesce a fare i conti con se stesso e con le proprie cattive abitudini è un Paese che difficilmente riuscirà a tenere il passo con il resto del mondo, ma soprattutto con le regole, spesso non scritte, dell’economia e dei mercati.
La situazione nella quale viviamo non ammette né approssimazione, né impreparazione, né furbizia. I problemi che siamo e, sempre più, saremo chiamati ad affrontare, non ammettono né tentennamenti, né ignoranza, ma soprattutto, non seguono i tempi delle frequenti campagna elettorali.
Conquistare consenso può non essere difficile: dipende dall’intelligenza, dalla rabbia o dalla stupidità del corpo elettorale. Ciò che risulta assai complicato è risolvere le questioni per le quali il consenso si è chiesto.
Per le soluzioni, infatti, non basta qualche battuta da cabaret della politica, qualche smorfia ammiccante o qualche sfida temeraria, lanciata contro il nemico del momento, ci vogliono i capacità e buonsenso, doti che non è detto siano direttamente proporzionali ai voti ricevuti.
Insomma, prima di scatenarci su quello che avremmo fatto noi al posto di altri o sugli errori che ha, o avrebbe, fatto qualcuno, proviamo a capire in cosa abbiamo sbagliato noi: ormai non potremo rimediare, ma almeno potremmo evitare di ripetere errori già compiuti.