Le ex Province, ovvero le città metropolitane, e la Regione, a causa di una serie di scelte scellerate, non hanno risorse per garantire il trasporto gratuito alle persone disabili che frequentano la scuola, né di assicurare loro gli assistenti alla comunicazione previsti dalla legge, con ciò obbligandoli, nei fatti, a rimanere a casa, negando loro un fondamentale diritto costituzionale.
Le scuole non sempre dispongono di un numero adeguato di insegnanti di sostegno, e comunque non ne dispongono in numero sufficiente a garantire agli studenti disabili di svolgere lo stesso numero di ore di lezione degli altri, con ciò costringendoli a studiare peggio, aggravando la loro già grave situazione educativa e di istruzione.
Le famiglie degli studenti disabili che vanno a scuola oltre a dover sopportare i costi insiti nella condizione del congiunto, se vogliono far fronte alle gravi inefficienze delle istituzioni pubbliche preposte, devono mettere mano al portafogli, normalmente non troppo pieno, ma devono pure riorganizzare le loro giornate, per far sì che parte del tempo disponibile, al netto del lavoro e degli altri eventuali impegni inderogabili, serva a colmare i disservizi citati ed altri.
Il fatto che tutto questo accada in aperta violazione dei diritti più elementari è vergognoso. Ma è più vergognoso che nessuno tenti di superare una tale situazione. Forse i disabili hanno meno diritti degli altri?