Spesso si pensa che la democrazia sia il diritto della maggioranza di governare. Ma cosa sarebbe questo diritto se, nell’essenza della democrazia, non ci fosse pure il dovere di rispettare la minoranza? Sarebbe uno scontro permanente, privo di regole, in cui il momentaneamente più forte travolge il momentaneamente più debole e in cui il più debole sogna di diventare più forte per fare la stessa cosa.
Ecco, la democrazia è il terreno comune di chi pensa cose diverse nel rispetto delle libertà e delle possibili alternanze, altrimenti non è democrazia, è tutt’altro. Ma forse dico cose fuori moda!
Così come rischio di apparire fuori moda quando sostengo che: o saremo in grado di lavorare insieme per la Sicilia, senza divisioni e inutili chiacchiere, o finiremo con il portare acqua al mulino del nostro peggiore nemico.
Forse è vero, forse sarò fuori moda ma credo ancora in chi spera, in chi attende un segnale per ripartire e intanto gioca la sua piccola ma importante partita verso il cambiamento.
Cari lettori, o ci si impegna nella vita civile e nella politica, senza pregiudizi ma con tanta onestà, tanto buonsenso ed altrettanta passione, o si finisce con l’affidare il Paese e la Sicilia nelle mani di un gruppo di ignoranti, impreparati ed arroganti, pronti a fuggire se le cose dovessero andare male, com’è accaduto recentemente con qualcuno.
Non permettiamo né agli inetti, né ai corrotti di distruggere la nostra vita e quella dei nostri figli; evitiamo di credere alla stucchevole propaganda di chi vuole solo il potere, senza sapere come fare ad usarlo per il bene comune. La politica si occupa di noi anche se noi non ci occupiamo di lei!