Talvolta a qualcuno di loro dico: ci vediamo domani, ma loro sono non vedenti. Oppure: mi hai sentito? E loro sono non udenti. Ad altri dico: dammi una mano, oppure corri da me, o cerca di capirmi. Ma loro sono amputati o psicolabili.
Spesso ci ridono sopra ed evitano di farmi pesare la gaffe che ho pronunziato! Sono meravigliosi e diversamente uguali a ciascuno di noi, in dignità e diritti, esattamente come ci insegna la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Oltre che agli amici, ai parenti, a chi sta male, dedico a loro, le persone con disabilità ed ai reclusi, che invito a “vederci fuori”, in. Piena libertà, i miei auguri più profondi affinché riescano a vivere in serenità la loro condizione. Tuttavia auguro a ciascuno i di noi di non dimenticare mai di ricordarne i diritti e le necessità.
Una volta si era figli, spesso orfani, e talvolta non si aveva il tempo di diventare padri.
Poi venne il momento in cui si era padri e figli, ma non si aveva il tempo di diventare nonni.
Oggi, per fortuna, siamo padri, figli, nipoti, nonni e spesso pure bisnonni e trisavoli.
Non mi pare che, negli anni, le cose siano peggiorate, ma dobbiamo prenderne atto e organizzarci!
Ovviamente vale anche per le madri, le figlie, le nonne, le bisnonne le trisavole e le nipoti!