Noto con piacere che il “vaccino trivalente” per proteggere i cittadini dalle epidemie politiche, usando correttezza, competenza e soprattutto buonsenso, sta debellando il virus del populismo, che può portare alla cecità intellettuale. Ma la strada è ancora lunga.
Infatti, quando a votare ci va appena il 50% degli aventi diritto, i sistemi elettorali che prevedono il doppio turno aprono la strada per quella che i politologi chiamano “democrazia minoritaria”, perché a governare potrebbero essere persone espressione di meno del 20% dei cittadini.
Noterete come l’esaltazione mediatica di certi risultati elettorali veri o annunziati, non ultimo quello francese di qualche anno addietro, porta molti italiani a ritenere che quello indicato sia un sistema eccellente.
Personalmente resto fedele a Giorgio Gaber e al suo ritornello secondo il quale: “la libertà è partecipazione”.
Tuttavia mi piacerebbe integrarlo con: “partecipazione è conoscenza”, ma anche con “la competenza non si inventa ma si prepara”.
Devo essere sincero, Gaber e gli altri cantautori della sua generazione, quelli senza tessera di partito, mi mancano tantissimo.