“Se capeggiassi un movimento di rivolta al sistema avrei tre-quattro milioni di voti. Non li potrò mai avere questi voti. Sono un uomo della democrazia così come è nata dopo la Liberazione, mi muovo nel quadro dei partiti. L’ansia antipartitica che sta investendo il Paese non può essere accarezzata. Il compito nostro, di noi politici, è di incanalarla, non di servirla o essere asserviti ad essa”.
La frase non è mia ma di un grande della storia del nostro Paese, dell’antifascismo, della fase costituente e del dopoguerra, Ugo La Malfa, ma è certamente attuale, soprattutto alla luce dei repentini mutamenti di opinione di noi italiani.
Siamo capaci di mandare a monte secoli di civiltà pur di non sforzarci di guardare un po’ oltre la punta del nostro naso, anzi, pur di non tentare di capire la differenza esistente tra la propaganda e la realtà.
La democrazia è un concetto molto complesso ma non è tutto, né può esserlo. Ci sono paesi virtualmente democratici in cui le libertà sono molto compresse, così come ci sono paesi virtualmente molto liberi in cui la democrazia è applicata in maniera piuttosto discutibile.
Intendo dire che democrazia e libertà devono sempre camminare insieme e ad esse devono sempre abbinarsi i concetti di responsabilità e solidarietà, in assenza dei quali il sistema potrebbe rischiare di crollare irrimediabilmente, o comunque potrebbe determinare condizioni di costante instabilità, esattamente come sta accadendo in Italia da un po’ di tempo a questa parte.
Insomma, la democrazia non è tutto e lo è ancor meno la democrazia diretta, che spesso qualcuno sventola in piazza per aizzare il popolo scatenandone odii ed invidie, purtroppo sempre latenti.
Sono un convinto sostenitore della democrazia rappresentativa perché credo che “chi ha il bisturi in mano” ha la responsabilità di incidere e deve farlo senza dover ricorrere ad un referendum ogni volta che debba assumere una decisione.
E poi ci sono le questioni delicate, quelle riservate. Vi immaginate se per salvare un ostaggio si dovesse far ricorso ad un’assemblea plenaria?
La democrazia non è solo il governo della maggioranza, è soprattutto il rispetto dei diritti della minoranza a cui, con responsabilità, va garantita la libertà di potersi alternare al governo.