di Ninni Cuspilici
Draghi ha annunciato alla conclusione della riunione per il G20 turismo l’arrivo ufficiale del green pass italiano entro metà maggio, prima di quello ufficiale dell’Ue. Ecco di cosa si tratta .
«Se c’è un paese che vive di turismo è il nostro. Tutto il mondo desidera venire in Italia, purtroppo la pandemia ci ha chiuso temporaneamente, ma noi siamo nuovamente pronti ad ospitare il mondo e a dare il benvenuto in Italia». Il presidente del Consiglio Mario Draghi dedica parole di incoraggiamento al Paese.
In attesa del green pass europeo, Draghi ha annunciato l’arrivo di un pass verde nazionale, in vigore già dalla seconda metà di maggio. I turisti saranno in grado di spostarsi da un paese all’altro senza quarantena a patto che possano dimostrare di essere guariti dal Covid, vaccinati o negativi a un tampone: queste son le condizioni che normalmente si richiedono nel green pass. Il governo italiano ha introdotto un green pass nazionale che permetterà alle persone di muoversi tra le regioni.
Chi entra in Italia (lo straniero che arriva per turismo o l’italiano che vi fa rientro) dopo il 15 maggio potrà entrare e circolare liberamente se in possesso delgreen pass: una certificazione che dovrà attestare l’avvenuta vaccinazione (con uno dei vaccini attualmente ammessi dall’Ema: Pfizer, Moderma, AstraZeneca e Johnson & Johnosn), l’effettuazione di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti o l’avvenuta guarigione dal Covid da non più di sei mesi. Sono in pratica le stesse condizioni per gli spostamenti tra regioni previste dal decreto entrato in vigore il 26 aprile. Ma in concreto come funzionerà? I tecnici sono al lavoro per un pass digitale, ma è probabile che dal 15 maggio basti una semplice certificazione rilasciata dalle autorità sanitarie di riferimento che attesti l’esistenza di una delle tre condizioni. La certificazione sarà anche necessaria per partecipare gli eventi sportivi o agli spettacoli nei quali sono previsti numeri rilevanti di spettatori e nei quali non può essere garantito il distanziamento. I tecnici sono anche lavoro per uniformare per quanto possibile i requisiti richiesti: ad esempio il periodo di validità che l’Italia ha fissato per il suo pass nazionale in 6 mesi o la tipologia del tampone ammessa: se solo molecolare o anche antigenico.