Semplificare e digitalizzare le procedure di informazione, accesso e fruizione dei servizi della Giustizia, con riduzione di costi economici e organizzativi per le strutture e i cittadini.’ questa la principale finalità del protocollo d’intesa “Patto per la Giustizia della Città di Catania” siglato nel Palazzo degli Elefanti dal sindaco Salvo Pogliese e dall’assessore all’Informatizzazione, Alessandro Porto, insieme al presidente del Tribunale di Catania, Francesco Mannino, e al presidente della sezione Civile fallimentare del tribunale etneo, Mariano Sciacca. Erano presenti all’incontro l’assessore Enrico Trantino,  il capo di Gabinetto del Sindaco, Giuseppe Ferraro, la dirigente del Tribunale Concetta Basile, il direttore dei servizi informatici del Comune, Maurizio Consoli.
L’accordo risponde alla necessità di favorire l’innovazione organizzativa della pubblica amministrazione locale, in termini di maggiore efficienza di funzionamento del sistema Giustizia con un percorso fondato sul concetto di cooperazione fra enti pubblici e soggetti sociali organizzati del territorio.
Tra i primi step del progetto c’è la costituzione di una infrastruttura di comunicazione telematica in grado di raccordare digitalmente varie strutture tecniche. Il Comune di Catania metterà a disposizione la piattaforma “Catania Semplice” che permetterà ad utenti di uffici appartenenti ad amministrazioni diverse l’interscambio di documenti, secondo specifici flussi di lavoro, e agli utenti di accedere tra l’altro virtualmente agli uffici del palazzo di giustizia.
“Non vi nascondo – ha detto il sindaco Pogliese – una grande soddisfazione per questa iniziativa  che ritengo di eccezionale valenza.  Catania è la prima realtà del Centro Sud, e la terza in Italia dopo Bologna e il Piemonte, a sancire un accordo per un percorso innovativo e sinergico tra due importanti istituzioni, permettendo risparmio di tempo e di risorse, con uno scambio continuo di informazioni e di certificazioni  in ambito civile e penale, e migliorando anche i servizi per i cittadini. Questa iniziativa rappresenta sicuramente  l’apripista di un percorso molto più qualificante che, ad effetto domino,  coinvolgerà anche altre realtà. Ringrazio i presidenti Mannino e Sciacca che hanno creduto in questo progetto”.
“Il tribunale di Catania e il comune di Catania  – ha confermato il presidente Mannino – sono degli apripista. La razionalizzazione del flusso telematico di informazione fra Comune e Tribunale, con la necessaria collaborazione di altri soggetti, come i professionisti e gli avvocati, consentirà al tribunale di acquisire direttamente una serie di dati, come quello dello stato civile,  di cui abbiamo bisogno, accelerando  la definizione delle nostre pratiche. Dall’altra parte permetterà al cittadino, sfruttando la piattaforma telematica che il comune di Catania ha saputo ben creare, e alla quale sono collegati altri comuni della provincia, di poter inviare atti, documentazioni, istanze al tribunale di Catania senza dover raggiungere il palazzo di Giustizia ma sfruttando quelle che possono essere le circoscrizioni o i punti degli altri comuni”.


“Ringrazio il sindaco – ha sottolineato l’assessore Porto – per aver avuto l’intuizione di questa delega all’innovazione tecnologica che ha fatto di Catania una delle prime città d’Italia per la digitalizzazione,  la prima in tema di servizi del Pago PA, e tra i  27 centri di elaborazione dati nazionali appartenenti al Gruppo A. Con questo protocollo estendiamo l’offerta di servizi e allarghiamo la piattaforma di cui oggi usufruiscono una ventina di comuni  della  provincia di Catania  e anche alcune amministrazioni esterne come Sidra, o breve, Acoset. Ma soprattutto miglioriamo il rapporto con i cittadini e con le imprese e i professionisti”.
“Come responsabile coordinatore degli uffici Innovazione della Corte d’Appello di Catania e del Tribunale di Catania – ha evidenziato il presidente Sciacca – abbiamo fatto una bellissima scoperta, nel senso di trovare un comune assolutamente consapevole della sfida pandemica e post-pandemica  e dell’esigenza di  deterritorializzare i servizi  e di telematizzare i flussi. Questa sfida partirà subito, con il coinvolgimento di tutti gli ordini professionali, memori anche di un’esperienza che fece anni fa del tribunale di Catania il primo del Meridione, sotto Napoli, a partire tra l’altro coi decreti ingiuntivi telematici”.
I firmatari del patto, valido tre anni e rinnovabile, si impegnano a collaborare per elaborare strategie, progetti e azioni a sostegno dello sviluppo e della qualità dei servizi al cittadino e alla pubblica amministrazione nei settori della giustizia civile e della giustizia penale. Le procedure applicative, in termini di informatizzazione, prevedono anche l’utilizzo del processo telematico, ad esempio per il deposito di atti e flussi documentali in particolare per quelli di volontaria  giurisdizione; la procedura telematica per il trattamento sanitario obbligatorio; scambio di certificati in ambito civile e penale.