La crisi drammatica del sistema burocratico italiano sta per entrare in una fase nuova e ulteriormente pericolosa, che rischia di azzerare quel minimo di certezza del diritto su cui dovrebbe fondarsi un Paese minimamente civile.
Per spiegarne le cause e la dimensione, ma anche per tentare di tentare un’adeguata terapia, è necessario fare qualche breve passo indietro.
Ho sempre sostenuto che il concetto di burocrazia sia molto più ampio del concetto di burocrate: fin qui nulla di nuovo!
Ho sempre sostenuto che la burocrazia costituisca il nodo di tre altri concetti: le norme, le strutture, i burocrati.
Ho sempre sostenuto che i burocrati, a loro volta, rappresentino il “front office” della burocrazia, la prima linea, e che costituiscano il nodo di un ulteriore terzetto di concetti: la competenza, la responsabilità e l’aggiornamento, ovvero la formazione permanente.
Alla luce di queste brevi premesse, è bene ricordare che quando parliamo di burocrazia, e della sua evidente crisi, ci riferiamo ad un insieme di elementi, che vanno dalla legge all’uomo, passando per la politica e le strutture serventi.
Non vi è dubbio che la burocrazia risponda soprattutto alle leggi e che i burocrati rispondano soprattutto alla competenza e all’onestà; tuttavia risulta chiaro che l’una e l’altra abbiano bisogno di condizioni ottimali, che ne permettano il pieno dispiegarsi.
Per anni abbiamo detto, e ci hanno detto, che la Pubblica Amministrazione costa molto e produce poco: vero, questa è la diagnosi finale!
Qual è, però, la causa di questa “patologia” strutturale del nostro Paese? Sono le leggi “illeggibili”? Sono le strutture serventi assenti o inadeguate? Sono i burocrati ignoranti o corrotti? È la politica distratta e incompetente?
A mio avviso le cause sono tutte quelle indicate e anche altre, legate alla nostra educazione, al nostro carattere, alle nostre buone o cattive abitudini, persino agli inspiegabili arcani umani.
Oggi, però, la situazione comincia ad assumere una dimensione molto più grave di quanto non si pensi: oggi comincia una fase nella quale, oltre ai problemi e alle criticità, sommariamente prima indicate, se ne somma un’altra.
Quale? La carenza di personale, che negli anni non è stato sostituito, a causa di un mal interpretato concetto di contenimento della spesa pubblica!
Tra pochissimo tempo, insomma, ci troveremo con una Pubblica Amministrazione carica di vincoli che essa stessa non riuscirà a far rispettare, provocando una pericolosissima esplosione del “fai da te”, cioè a dire dell’abusivismo: non solo edilizio, ma in ogni settore dello scheletro burocratico che resterà in piedi.
A causa di una terrificante eterogenesi dei fini, infatti, la burocrazia italiana, che attraverso i suoi burocrati, ha condizionato una politica drammaticamente affidata a degli incompetenti, per ottenere provvedimenti che la retribuissero sempre di più e la responsabilizzassero sempre di meno, si troverà ad essere travolta da se stressa!
Proverò ad essere più chiaro. In assenza di burocrati in numero adeguato: adeguatamente e costantemente aggiornati, la burocrazia non sarà in grado di adempiere ai suoi doveri, né di rispondere alle esigenze di una società che, in ogni caso, dovrà andare avanti.
In un primo momento assisteremo al tentativo di resistere e di fare il possibile; poi passeremo alla fase delle denunce a tappeto, che faranno assurgere la magistratura e livelli di onnipotenza mai pensabili; quindi, constatata l’impossibilità di procedere nel rispetto di quanto resta del diritto e della legge, si approderà al più totale lassismo.
Ciò che immagino, purtroppo, è dunque una società, abbandonata pure dalla sua burocrazia, che, incapace di garantire regole prive di sanzioni e di responsabilità, alzi le braccia e si arrenda agli abusivismi, al “fai da te”: nella giustizia, nell’amministrazione, nella sanità, nella scuola, nel fisco: insomma in tutti i settori strategici di uno Stato moderno e non!
Cosa accadrà a quel punto? È triste dirlo: a quel punto si affermeranno nuove forme criminali, che garantiranno non le regole democraticamente stabilite, attraverso i parlamenti o le altre assemblee elettive, ma quelle che i più forti, i più potenti o i più violenti riusciranno a imporre, forse anche per le vie democratiche.
Queste ultime, però, nel frattempo, saranno state occupate dai ricchi, dai nominati o da un manipolo di saccenti servi sciocchi, che con il popolo e la sua sovranità non avranno nulla a che vedere!
Vi ricorda qualcosa?