Dopo la conclusione della prima fase dei lavori riqualificazione delle alberature grazie all’intesa dell’Amministrazione Comunale con la Regione Siciliana e in particolare con il Dipartimento Forestale, nel boschetto della plaia, da diversi giorni, sono in corso lavori di manutenzione di tutta l’area giochi per i bambini, con la risistemazione degli spazi liberi e la successiva messa a dimora di altre panchine.
“L’obiettivo che stiamo perseguendo -ha detto il sindaco Salvo Pogliese – è quello di fare tornare centrale il boschetto della Plaia nell’offerta degli spazi verdi cittadini, dopo anni di carenza nella cura e inqualificabili azioni di vandalismo che ne hanno danneggiato l’accessibilità. Sono lavori che eseguiamo in economia con operatori del Comune e della Multiservizi con il coordinamento del capo di gabinetto Giuseppe Ferraro, che ringrazio insieme alle maestranze per la dedizione nello svolgimento di queste attività di riqualificazione. I catanesi -ha continuato il primo cittadino- stanno ritrovando il gusto di frequentare il boschetto perché finalmente si cominciano a vedere i risultati di un lavoro complesso che sta rilanciando uno dei polmoni verdi storici della città come luogo di aggregazione e svago”.
Recandosi al boschetto, infatti, sono i molti runners ma anche gli atleti in allenamento che si incontrano lungo i viali, senza contare gruppi o singole persone che fanno esercizi ginnici in spazi alberati, che stanno gradualmente accrescendo il polmone d’ossigeno della plaia di Catania.
Nelle prossime settimane è prevista la piantumazione nel boschetto di altri duecento alberi della stessa specie di quelli già esistenti e centocinquanta aggiuntivi già messi a dimora, che completeranno gliinterventi propedeutici alla riqualificazione complessiva dell’intera area a verde, in gran parte giàrealizzata da operai specializzati del Corpo forestale regionale in sinergia al Comune, tra cui il ripristino del funzionamento di ricircolo dell’acqua nella grandevasca interna; la messa in evidenza dei percorsi per le vie di fuga dalle fiamme; l’abbattimento e la rimozione di oltre un centinaio di alberi disseccati; la potatura e la ripulitura erbacea e il decespugliamento arbustivo, che non avveniva da oltre un decennio con rischi per gli incendi come quello che si è verificato nell’estate 2019.