Un intenso anno di servizi e prestazioni erogati ai lavoratori e alle aziende del comparto agricolo, ma anche di attività di informazione e prevenzione a tutela della sicurezza sul lavoro. L’Ebat Ciala Catania, Ente Bilaterale dell’agricoltura della Provincia di Catania, ha presentato ieri a Trecastagni il Rendiconto sociale del 2023, documento che, nel segno della trasparenza, della responsabilità e del dialogo con tutti gli attori coinvolti nella rete, rappresenta un momento di condivisione dei progressi compiuti e delle sfide per il futuro. A illustrare i risultati raggiunti, da cui emerge una crescita dei servizi e delle prestazioni erogate a lavoratori e aziende agricole, sono stati il presidente Claudio Petralia, il vicepresidente Alfio Cosentino e gli altri componenti del comitato di gestione dell’Ebat Ciala Catania, Nino Marino, Alfio Turrisi, Fabio Caruso e Andrea Passanisi, in sostituzione di Calogero Fasulo. “Oggi siamo qui per festeggiare il decimo anniversario di costituzione dell’Ebat Ciala Catania – ha detto Claudio Petralia – Un momento di riflessione per ragionare insieme sugli ulteriori servizi e prestazioni che possiamo erogare a lavoratori e aziende agricole, ma anche un momento per confrontarci sul futuro e per verificare l’andamento del comparto agricolo nella provincia di Catania negli ultimi cinque anni. Abbiamo analizzato tutti gli aspetti, dall’età dei lavoratori alle giornate lavorate, alla redditività del lavoro agricolo nella nostra provincia. Dati importanti – ha concluso – che ci aiutano a programmare in modo più efficace le azioni da intraprendere in futuro”.Tra i dati più significativi emerge come il numero di aziende agricole presenti nella provincia di Catania dal 2019 al 2022 sia aumentato del 3%, con una riduzione delle piccole imprese, che rappresentano comunque ancora il 64% del totale, a fronte di un incremento delle imprese agricole professionali. Dall’analisi dei dati forniti dall’Inps nel 2023, in provincia di Catania si evidenzia una flessione dell’occupazione agricola dipendente. In particolare gli operai agricoli, che nel 2019 erano 30.846, sono diminuiti di anno in anno fino ad attestarsi nel 2023 a 27.565, con una perdita nel quinquennio del 10,64%. Cresce leggermente il numero delle donne dipendenti nel settore agricolo, che nel 2023 rappresentano il 19,15% sul totale dell’occupazione agricola provinciale. Sale l’età media dei lavoratori agricoli della provincia etnea. Se da un lato sono sempre di meno i giovani impiegati nel comparto, cresce invece il numero di lavoratori ultra sessantenni. Muta anche la geografia degli occupati nel comparto. I lavoratori provenienti dai Paesi dell’UE, tra il 2019 e il 2023, appaiono in diminuzione (-14%), mentre si rileva una crescita di operai originari dei Paesi extraeuropei, in prevalenza provenienti da Marocco e Albania. Infine, i dati sul lavoro irregolare, superiori al 20%, confermano che l’agricoltura rappresenta uno dei settori più esposti a dinamiche di sfruttamento, lavoro sommerso ed illegalità.Dopo i saluti di tutti i rappresentanti delle sigle che compongono l’Ebat Ciala Catania, Giuseppe Glorioso per Flai Cgil, Alfio Turrisi per Fai Cisl, Nino Marino per Uila Uil, Giosuè Catania per Cia Sicilia Orientale, Andrea Passanisi per Coldiretti e Giovanni Bonfiglio per Confagricoltura, sono stati conferiti alcuni riconoscimenti agli ex presidenti dell’Ebat Ciala Catania, Pietro Di Paola e Maurizio Mazza, e ai veterani fondatori dell’ente bilaterale, Alfio Cosentino e Nino Marino. Altri premi sono stati assegnati a sei collaboratori periferici dell’Ebat Ciala Catania e, infine, a undici pensionati che hanno ottenuto il premio destinato agli ex lavoratori agricoli che hanno svolto la propria attività per almeno 30 anni. Tra i presenti anche la consigliera dell’Eban Gaetana Pagano, che ha portato i saluti dell’ente nazionale. “L’Eban è l’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale che nasce dalla contrattazione collettiva per gli operai agricoli e florovivaisti nazionale – spiega – ed eroga prestazioni ai lavoratori e alle imprese del settore agricolo che contribuiscono, in base alle previsioni del contratto collettivo. In particolare, l’Eban eroga prestazioni integrative del servizio sanitario nazionale, quindi interviene in momenti patologici della vita del lavoratore, ma di recente – prosegue Gaetana Pagano -ha ampliato il range delle attività che compie con altre prestazioni di welfare verso soggetti disagiati e anche aiuti per la formazione in materia di sicurezza sul lavoro. L’Eban fa anche da coordinatore di tutti gli enti bilaterali territoriali ed ecco perché siamo qui oggi, per dare in nostro supporto all’Ebat di Catania. L’obiettivo è far conoscere sempre di più questi enti, che sono interamente finanziati dalla contribuzione delle aziende e dei lavoratori agricoli per dare trasparenza alla nostra azione e anche – conclude – per divulgare il più possibile ai lavoratori tutte le opportunità che offriamo”.