La Segreteria Cisal FederEnergia, rappresentata da Pietro Scalia, insieme al responsabile confederale Cisal Catania Giovanni Lo Schiavo, esprime forti perplessità in merito alla decisione assunta dall’Assemblea dei soci di Hydro Catania Spa lo scorso 1° aprile, relativa a un aumento di capitale di 3 milioni di euro.La preoccupazione nasce dalla totale mancanza di chiarezza sulle motivazioni che hanno portato a questa richiesta, così come dai dubbi sul rapporto decisionale e di controllo tra gli organi di governo d’ambito del Servizio Idrico Integrato – SIE SpA, l’Assemblea dell’ATI di Catania e il socio privato di minoranza Hydro Catania Spa.Cisal FederEnergia sottolinea che, anche qualora l’aumento fosse giustificato da reali esigenze economiche, il termine di 30 giorni per deliberare risulta estremamente critico per le aziende pubbliche, già in difficoltà a causa della mancata approvazione della nuova manovra tariffaria.Ancora più grave appare l’assenza di trasparenza da parte degli organi di governo d’ambito sulla gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Catania. A destare particolare allarme sono la carenza di confronto, l’incertezza sul modello gestionale adottato, l’opacità sulle modalità di trasferimento del personale e sull’organizzazione complessiva, soprattutto in vista del breve periodo transitorio stabilito dalla convenzione ATI-SIE.Giovanni Lo Schiavo ribadisce che “il contratto sociale per la gestione del Servizio Idrico Integrato non può e non deve essere improntato esclusivamente al profitto del socio privato, ma deve invece rispondere a logiche di servizio pubblico, essenziale per la collettività”.In mancanza di un confronto serio e costruttivo con i gestori e gli organi di governo, CISAL Catania è pronta a coinvolgere gli organi di vigilanza e le autorità competenti, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e garantire trasparenza nell’interesse dei cittadini.

In foto da sinistra verso destra: Giovanni Lo Schiavo e Pietro Scalia