Nonostante la pioggia, il grosso del lavoro è stato fatto stamattina: via Grotte Corvo, un vecchio sentiero incastonato tra gli agrumeti alla base della Timpa, è stata ripulita da rovi ed erbacce. Adesso il percorso per la restituzione alla libera fruizione da parte della cittadinanza è avviato e, con esso, un nuovo capitolo per la straordinaria riserva della Timpa. Oggi i giovani ospiti del progetto Sai (Sistema accoglienza integrazione) del Consorzio di cooperative Il Nodo, in collaborazionecon il Consorzio Acque Santa Tecla, gli attivisti delle associazioni La Garitta e Carapaci e con la Città di Acireale, sono andati a rimuovere erbacce e sterpaglie dalla stradina di Santa Tecla.Via Grotte Corvo parte dalla strada provinciale per Riposto e si addentra fino a incrociare le trazzere e i percorsi che attraversano la Timpa e che, se fossero aperti, ne permetterebbero la fruizione alla cittadinanza. L’accesso alla piccola strada, pubblica, è temporaneamente interdetto da un cancello. Le cose cambieranno, però, con la pulizia e l’organizzazione delle attività di scoperta del territorio. «È una strada che ha avuto una chiusura dovuta a lavori della protezione civile e adesso la riapriamo al pubblico, grazie anche al supporto delle associazioni. È importante, per la fruizione della riserva, che i sentieri ci permettano di godere della nostra area protetta», afferma Francesca Messina, ex assessora al Verde di Acireale e promotrice di aprile 2025 come “Mese dell’ambiente e della biodiversità”.«All’interno dei progetti Sai accogliamo ad Acireale minori stranieri non accompagnati e adulti richiedenti asilo politico – spiega Gabriele Spina, referente del Consorzio di cooperative sociali Il Nodo – All’interno del Sai abbiamo pensato a laboratori innovativi e professionalizzanti, che siano una sorta di alfabetizzazione verso il mondo del lavoro. Nell’ottica del welfare generativo, l’idea è quella di restituire alla cittadinanza parte di quello che i nostri ragazzi ricevono in termini di accoglienza». Da cui il lavoro sui beni pubblici e sui luoghi cari alla comunità acese.”Non scordiamoci che la Timpa è l’unico caso di riserva naturale inserita all’interno di un contesto urbano», spiega Francesco Licciardello, dell’associazione Carapaci, che si occupa della promozione e della salvaguardia del territorio. «È una ricchezza immensa – prosegue Licciardello – un patrimonio di biodiversità e un polmone verde non solo da tutelare, ma anche da conoscere. Per questo speriamo che iniziative come questa siano soltanto l’inizio di progetti più articolati di scoperta del territorio, apertura della Timpa e valorizzazione dell’unicità dei luoghi, troppo spesso dimenticati».

