Il Centro Aggregativo “Libera Talenti Librino” si trasforma ancora una volta in spazio di creatività. A fare da protagonisti, non solo gli scatti appesi alle pareti – ritratti di sogni, sfide e speranze – ma soprattutto gli occhi e le visioni di ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni, che attraverso l’obiettivo hanno raccontato il volto più autentico del loro quartiere. È un vero e proprio viaggio il concorso fotografico “Sguardi su Librino”, ideato dall’Associazione Talità Kum nell’ambito del progetto sostenuto dall’Impresa Con i Bambini. Sessanta foto che parlano di quotidianità e di emozioni vissute. Immagini che nascono dai corridoi dell’Istituto Angelo Musco, dai laboratori del Centro di Formazione Professionale ERIS e dalla vita vissuta on the road.Otto le fotografie in gara per il podio, che ieri (venerdì 28 marzo, in viale San Teodoro 3) sono state votate dal pubblico presente. Dietro ogni istantanea c’è l’anima del territorio; c’è un piccolo atto di coraggio e di poesia. Librino, spesso raccontato da fuori con toni grigi e distorti, qui prende colore e profondità. È il volto di chi lo vive a rivelarne la verità: fatta di sfide sì, ma anche di solidarietà e di luce.A curare la mostra – che sarà esposta per 15 giorni presso il Centro aggregativo e poi diventerà itinerante – il fotografo professionista Antonello Ferrara, esperto di narrazione visiva, che ha accompagnato i giovani nel percorso di scoperta: «Da questa esperienza ho imparato molto – spiega – lo sguardo dei ragazzi è sempre pieno di inquietudini, sorprese e bellezza. Curando la loro mostra mi sono accorto che sono in grado di raccontare la solitudine della loro età, i problemi del quartiere, la distanza con gli adulti, la freddezza dei grandi condomini abbandonati al degrado. Mi ha commosso anche la loro ricerca di bellezza, nelle giornate di pioggia, nel tramonto e nell’alba. Tutti dovrebbero vedere questo racconto per immagini».Il primo premio è andato a Cristian Sebstier dell’ERIS, per “Luce dopo la pioggia”, una fotografia che racconta il momento in cui il cielo torna limpido e la speranza si riaccende. Al secondo posto, Sara Viglianesi con “Amicizia vera e spensierata”, una celebrazione dell’autenticità dei legami tra adolescenti. Terzo classificato, Giole Veutrodell’Angelo Musco, con la toccante “Solitudine in periferia”, che immortala il silenzio e il senso di isolamento che molti giovani provano nelle grandi periferie urbane.Ma la giornata non è stata solo fotografia. Il film “U zurrio du Lirbino” ha aperto uno squarcio narrativo sulle storie del quartiere, mentre un laboratorio di collage ha invitato i presenti – ragazzi, educatori, visitatori – a trasformare emozioni e vissuti in immagini condivise. A partecipare anche i giovani dei centri Civico Zero di Save the Children e del Centro Giovanni Paolo II, in un intreccio di esperienze e creatività.Fondamentale il lavoro degli educatori di Talità Kum e di Terre des Hommes, che ogni giorno costruiscono percorsi sociali per e con i ragazzi del quartiere. «Il concorso fotografico ha dato voce ai ragazzi, ha permesso loro di dire “io ci sono”, e di raccontarsi senza filtri – sottolinea Giuliana Gianino, presidente Talità Kum – Ogni fotografia è una finestra aperta sulla loro realtà, sulle loro emozioni, sul desiderio profondo di cambiamento e di futuro. Librino non è solo periferia: è comunità, è bellezza, è potenziale. Un ringraziamento speciale ad Antonello Ferrara, che ha curato ogni dettaglio con sensibilità e professionalità, contribuendo a fare di questa esperienza qualcosa che resterà negli occhi e nel cuore».“Sguardi su Librino” è stato molto più di un concorso: è stato un momento di riconoscimento e di fiducia, un invito ad ascoltare i giovani, a guardarli davvero, a camminare con loro nel percorso di trasformazione del quartiere. Perché il futuro di Librino passa anche da qui: da uno scatto che sa parlare, e da chi ha il coraggio di ascoltare.