Di solito la donna siciliana e quella catanese in particolare è parecchio orgogliosa e non ha nessuna voglia di far sapere agli altri quali siano le sue reali condizioni economiche.
Per questa ragione dentro le mura domestiche non cura la bellezza, l’eleganza, l’acconciatura ed il proprio aspetto fisico, ma quando esce fuori di casa si trucca e si veste con accuratezza, così da offrire un’immagine di sé piuttosto agiata o comunque dignitosa.
È ppi chissu ca si dici intra iaddina e fora rigina. Ma talvolta la situazione è differente, nel senso che l’essere iaddina in casa non significa non tenere particolarmente al proprio aspetto fisico, quando si è dentro le mura domestiche, ma essiri strafallaria di natura.
Essiri strafallaria voli diri essere disordinata, un po’ sconclusionata, ed in alcuni casi persino poco attenta all’igiene personale.
Questo genere di persone, uomini o donne che siano, talvolta, abbondano nell’uso di profumi e belletti per coprire i propri umori ed ingannare il proprio compagno o la propria compagna.
L’immagine che richiamano alla mente simili persone è quella dei pupi di tambureddu, notoriamente rappresentati con abiti vistosi dai colori sgargianti.
Ad ogni modo, come si dice in questi casi, cioè quando non si capisce bene chi si ha davanti, il siciliano usa una frase che parrebbe essere relativa all’arte culinaria, ma che è applicabile a diverse situazione.
La frase è o’ friiri ti vogghiu…! Che letteralmente significherebbe: voglio vedere come te la cavi a friggere. In senso figurato significa però: voglio vedere all’opera, alla prova dei fatti come te la cavi, soprattutto se l’olio non è di buona qualità.
La frase si può rivolgere anche a persone che hanno fatto un cattivo affare, ma ancora non se ne sono resi conto, dato che capiranno la situazione più avanti.
Insomma, è come se una persona avesse la disavventura di comprare del pesce non fresco e se ne accorgesse soltanto al momento di friggerlo.
O come se una persona avesse acquistato un’auto di seconda mano, pensando che fosse in buone condizioni, ma poi, alla prova dei fatti, si accorge che la frizione salta e l’olio del motore “frigge”.
La verità è che, ormai, tavula cunzata e pani sminuzzatu non ti ni fa truvari nuddu. Un’affermazione che letteralmente significa che nessuno ti fa trovare la tavola imbandita ed il pane già tagliato, ma in senso figurato vuol dire che non si può pretendere di trovare tutto in ordine, in quanto altri hanno fatto quello che avresti dovuto fare tu, poiché nessuno è disposto ad essere più generoso del normale.
Così come fari panza e prisenza, pretendendo che siano sempre gli altri a fare qualcosa, senza offrire alcun contributo fisico o intellettuale, non è certo un fatto positivo e meritevole di apprezzamento.
‘Nta politica è accussì. Tutti volunu attruvari a tavula cunzata e u’ pani sminuzzatu, tutti volunu fari panza e prisenza ppi putirisi lamintari su i cosi non vanu boni. Però a vita è divessa assai e nuddu avi ‘u dirittu d’abbagnarici ‘u pani, senza fari nenti e senza capiri ca i sbagghi si ponu fari, ma si ponu macari abbissari.
I cosi non canciunu suli, ci voli ‘a testa. I cosi canciunu s’i facemu canciari mintennici i manu e a facci. ‘U capisturu o no?
