Miseria e Nobiltà”, una delle commedie più famose della drammaturgia italiana, narra della povertà napoletana che s’ingegna, per tirare a campare ed è, in assoluto, cavallo di battaglia dei più grandi attori napoletani e, non solo, del secolo scorso, ben nota anche per la riduzione cinematografica, diretta nel 1954, da Mario Mattioli e magistralmente interpretata da Totò e Sophia Loren. La Nuova Compagnia Odèon, diretta da Rita Nicotra e Carlo Mammana, continua con successo la rassegna teatrale, mettendo in scena, proprio “Miseria e Nobiltà”. La commedia ha come protagonista Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta e la trama gira attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, un altro spiantato, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. La situazione si ingarbuglia poiché anche il vero Marchese Favetti è innamorato della ragazza, al punto di frequentarne la casa sotto le mentite spoglie di Don Bebè. La commedia brillante, curata alla regia da Agata Raciti,  sarà messa in scena, sabato 15 marzo alle ore 21 e, in replica, domenica 16 marzo alle ore 18,30, al Teatro Don Bosco di Catania. “Miseria e Nobiltà” è una commedia molto divertente, piena di verve e d’intrighi, che evoca appieno la tradizione dei canovacci della commedia dell’arte, con scambi di persone, travestimenti e l’arte di arrangiarsi tipica napoletana. Vedremo un primo atto (la miseria) esangue e affamato, popolato da morti viventi, che si ammazzano tra loro e che hanno perso qualsiasi dignità. Nella seconda parte (la Nobiltà) è tutto finto e luccicante, poltrone, quadri, carta dipinta, camerini un padrone di casa e tanti finti nobili travestiti. Ci si trova a ridere, di quel riso amaro che fa da sfondo al tema della povertà e che giustifica ogni espediente: ci troveremo di fronte ad una “miseria vera e ad una falsa nobiltà”, come recita appunto una battuta della commedia. In questo lavoro teatrale sono presenti tutti gli ingredienti della vera commedia tradizionale nel senso più nobile della parola. I momenti grotteschi e comici si alternano a fasi talvolta commoventi regalando allo spettatore, a spettacolo concluso, la leggerezza di una piacevole serata così come solo il buon teatro sa dare. Sul palco: Sebastiano Finocchiaro, Carmelo Marino, Antonella Ferlito, Agata Raciti, Bartolo Giavatto, Noemi Romano, Flavio Salluzzo, Domenico Toscano, Adriana Lo Castro, Orazio Finocchiaro, Antonio Castiglione, Angela Ursino, Alberto Rapisarda, Carmelo Bucchieri, Alessandra Fichera, Lorena Bucchieri, Giorgia Salluzzo.