
Giulia D’Anca con il suo Camminamento, il nuovo libro di poesie edito da Carabba, segna un ulteriore passo nel percorso poetico consolidandone la voce raffinata nel panorama della poesia contemporanea.
Metropolispiù chiede all’autrice di aprire ai lettori qualche pagina di questa sua terza fatica e Giulia lo fa con il sorriso e il garbo che si riscontra in ognuna delle sue poesie:

- “Camminamento” è il titolo del tuo ultimo libro, che segna un importante passo nel tuo percorso poetico. Cosa rappresenta per te questo cammino e in che modo si riflette nei temi trattati nelle tue poesie?
Camminamento è il mio ultimo lavoro poetico, segna un punto di svolta rispetto alla mia produzione precedente. Soprattutto stilisticamente parlando. Il cammino svolto sino a qui è segnato dal cambiamento di cui sono protagonista in quanto essere umano; questo cambiamento si riflette sulle mie liriche che appaiono più scabre e criptiche mantenendo però come focus principale una ricerca di senso individuale che si fa ricerca collettiva.
2)Nel corso della tua carriera hai esplorato vari aspetti della condizione umana. In questo libro, ci sono dei temi ricorrenti o dei motivi che ritieni particolarmente significativi per il periodo in cui lo hai scritto?
Il tema princeps, o topos ricorrente è rappresentato dall’inconscio, unica vera forza motrice di ogni visione artistica. A questa macro tematica si agganciano poi numerosi archetipi come la vita, la morte, il viaggio, l’infanzia, l’ombra. Tutti temi nel tema. Questo lavoro dunque appare assolutamente intimista, volto a un cammino interiore e individuale.
3) Nel tuo lavoro, la relazione tra linguaggio e natura sembra essere un elemento centrale. In Camminamento, quanto ha inciso il paesaggio, sia fisico che interiore, nella composizione delle poesie?
Il paesaggio naturale e il paesaggio interiore sono sempre due facce della stessa medaglia, l’uno il corrispettivo dell’altro, all’interno di una dinamica fortemente proiettiva. Il paesaggio fisico ha un grande potere simbolico, capace di evocare immagini interiori che per analogia si accostano ad elementi naturalistici.
4) La poesia, come forma espressiva, è spesso un mezzo per esplorare l’intimo e l’invisibile. Come ti approcci alla scrittura poetica oggi, rispetto ai tuoi primi lavori? Hai notato dei cambiamenti nel tuo stile o nella tua visione del mondo?
Come accennavo poc’anzi il mio modo di scrivere è piuttosto cambiato. Ai versi prosaici del mio ultimo lavoro poetico, seguono oggi versi brevi e oscuri; il linguaggio si fa onirico, per lasciare spazio a esperienze sensoriali ed emotive che rifuggono le linee temporali e le leggi della razionalità. Lo sguardo ai processi intrapsichici è più netto e si fa nudo.
5) Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti letterari? Ci sono nuovi territori o sperimentazioni che desideri intraprendere nella tua scrittura?
Per i miei prossimi lavori futuri mi piacerebbe poter accostare parole a immagini. Poter illustrare le mie liriche, attivando una collaborazione con artisti visivi. Sono già al lavoro con i prossimi progetti poetici inediti che però vedranno la luce non prima di qualche tempo; ed è giusto così, visto che il mio ultimo lavoro è appena uscito. Oggi è il momento di decantare.-