Si è concluso con successo a Malta il meeting internazionale sulla cittadinanza attiva e sulla promozione della sostenibilità ambientale e turistica nel Mar Mediterraneo (Mare Nostrum). Un’iniziativa promossa dall’Unione Europea, dal 4 al 7 febbraio, che ha visto la firma giovedì 6 di un importante protocollo d’intesa tra Malta e la Sicilia.Tra i firmatari figura anche la Diocesi di Acireale, presente con una sua delegazione per testimoniare il proprio impegno verso un’Europa più inclusiva e sostenibile: don Arturo Grasso, giornalista della diocesi di Acireale e della CESi, Don Orazio Tornabene, direttore Ufficio pastorale sociale e del lavoro.Tra i presenti della diocesi acese anche Chiara Costanzo, vice responsabile delle comunicazioni sociali della diocesi, Marinella Venera Sciuto, referente progetto ASOC del Liceo Scientifico statale Archimede di Acireale e referente del Meic nell’Ufficio UNEDI della CEI, e Rosario Consoli, referente diocesano del Progetto PolicoroL’evento, organizzato dalla responsabile Marta Ferrantelli della Europe Direct Trapani, insieme a quella di Gozo e La Valletta, ha rappresentato un momento storico per la collaborazione tra Sicilia e Malta, due territori uniti dal Mediterraneo, crocevia di culture e scambi commerciali. Le tematiche affrontate hanno riguardato la transizione ecologica, l’efficientamento energetico e la promozione di un turismo sostenibile, argomenti sostenuti dal vescovo Antonino Raspanti.Uno degli obiettivi principali dell’incontro è stato il rafforzamento del network tra gli Stati membri dell’Unione Europea, per promuovere una visione condivisa della cittadinanza attiva e della sostenibilità ambientale. In questo contesto, la delegazione della Diocesi di Acireale ha sottolineato l’importanza di restituire ai cittadini il senso di appartenenza all’Europa, attraverso una partecipazione responsabile e consapevole.Durante il meeting, si è discusso della necessità di monitorare con attenzione l’inquinamento marino, minacciato dalla contaminazione da petrolio e dalla diffusione di specie potenzialmente nocive. Sono stati inoltre evidenziati i rischi legati alla sostenibilità del traffico marittimo, sottolineando l’importanza di una gestione attenta delle rotte commerciali e turistiche per ridurre l’impatto ambientale.L’Unione Europea sta investendo in progetti dedicati alla transizione ecologica, con particolare attenzione al turismo sostenibile. Iniziative come quella siglata tra Sicilia e Malta possono migliorare la qualità della vita delle comunità locali e preservare l’ecosistema marino, garantendo un equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale.“Malta rappresenta un crocevia di culture e popoli, un luogo strategico nel Mediterraneo che sintetizza l’identità europea. La firma di questo protocollo segna un ulteriore passo avanti nella costruzione di un ponte tra Sicilia e Malta, rafforzando la collaborazione e la condivisione di buone pratiche per un futuro più sostenibile” – ha dichiarato Marta Ferrantelli.Le giornate hanno visto anche momenti di sensibilizzazione ambientale, volti a diffondere nuove pratiche per la tutela del territorio e del mare. La promozione di una cittadinanza attiva e responsabile è un elemento chiave per rafforzare la democrazia partecipata e per costruire un’Europa più vicina ai cittadini.La Diocesi di Acireale, con la sua presenza, ha testimoniato l’importanza di un impegno collettivo per affrontare le sfide della contemporaneità, costruendo ponti tra popoli e culture nel segno della solidarietà e della sostenibilità.