Una vittima di mafia da non dimenticare. E’ Giuseppe Aiello che, il 10 ottobre 1990, mentre lavorava in campagna con un pastore con precedenti penali, fu ucciso dai due sicari che avevano teso un agguato, uccidendolo, al suo datore di lavoro. Il bambino, di appena 12 anni, fu ammazzato perché “colpevole” di avere assistito all’esecuzione e di essere diventato, quindi, un testimone scomodo.Stamani, presso la scuola elementare Ex Onmi, si è svolta l’inaugurazione dell’opera murale “Nessuna Colpa”, dell’artista Ligama, realizzata su iniziativa della Fondazione Federico II (su proposta del consigliere comunale Aldo Grimaldi) e dedicata alla memoria del piccolo. Sono intervenuti il presidente dell’Ars e presidente della Fondazione Federico II Gaetano Galvagno, i vicepresidenti dell’Ars Nuccio Di Paola e Luisa Lantieri, il sindaco Fabio Roccuzzo, il consigliere Grimaldi, la preside dell’istituto comprensivo “Montessori-Gobetti” Fabiana Bordieri e l’artista Ligama. Alla presenza pure del sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re, degli assessori Giuseppe Fiorito e Claudio Lo Monaco, dei consiglieri comunali Stefano Marchese, Greta Bonanno, Pia Giardinelli, Sergio Gruttadauria e Claudio Panarello e di numerosi alunni della scuola elementare, sottolineata l’importanza dell’iniziativa, che ha il merito di puntare i riflettori sulla memoria e sugli esempi positivi di legalità e impegno antimafia da fornire alle giovani generazioni, lontani dagli stereotipi che spesso caratterizzano la Sicilia.