Domani, 10 gennaio, alle ore 15.00, presso il Museo Diocesano di Catania (Piazza Duomo, Via Etnea, 8), l’Asp di Catania, in collaborazione con il Tribunale per i Minorenni di Catania, a due anni dall’istituzione delle Equipe multidisciplinari integrate (EMI), presenta lo stato dell’arte sulla Procedura per la valutazione e la presa in carico del minore segnalato dall’Autorità Giudiziaria.Previsti all’apertura dei lavori i saluti istituzionali di Maria Carmela Librizzi, prefetto di Catania; Filippo Pennisi, presidente della Corte d’Appello di Catania; Nuccia Albano, assessore regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali; Salvatore Iacolino, dirigente generaledel Dipartimento Pianificazione Strategicadell’Assessorato regionale della Salute; Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali dell’Assessorato regionale della Famigliae delle Politiche Sociali.«Questo incontro – dichiara il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio  rappresenta una occasione importante di confronto e di verifica delle sinergie che sono state attivate fra le Istituzioni presenti sul territorio, a distanza di due anni dall’implementazione di questa innovativa Procedura relativa alla valutazione ealla presa in carico dei minori e delle famiglie su mandato dell’Autorità Giudiziaria. Il modello che realizzato, che ha fatto sintesi di competenze e saperi maturati nel corso degli anni, e che per molti versi ha anticipato la visione del DM 77, ha imposto all’Azienda e ai sistemi di cura una revisione culturale e una innovazione metodologica che ha visto sperimentare forme di coordinamento inter-istituzionale che hanno favorito la realizzazione di azioni congiunte, certamente standardizzate, ma con uno sguardo sempre attento alle singole persone, alle storie e ai bisogni specifici e mai replicabili, nell’interesse superiore del minore e della famiglia».Le EMI, costituite formalmente il 27 ottobre 2022 con il Protocollo d’intesa sottoscritto fra Autorità Giudiziarie, Istituzioni Pubbliche, Forze dell’Ordine e Ordini professionali, alla presenza del Prefetto della città, rappresentano il luogo deputato al confronto multidisciplinare con la rete Servizi sociali, sanitari, educativi e di tutela sia interni sia esterni all’Azienda sanitaria provinciale.«Il Protocollo istitutivo delle EMI – afferma il presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Roberto Di Bella-, rappresenta un progresso importate nell’erogazione dei servizi socio-sanitari nella città di Catania e un esempio unico a livello nazionale. L’Asp di Catania ha assunto assistenti sociali, psicologi e neuropsichiatri infantili destinati esclusivamente alla relazione con l’Autorità giudiziaria. Una pluralità di sguardi specializzati sul minore e sulla sua famiglia che mette al riparo da interventi sproporzionali rispetto a quelli che sono gli interessi da tutelare e garantisce dei servizi di prossimità. Questa iniziativa meritoria dell’Asp di Catania è diventata oggetto di un Disegno di legge regionale “Liberi discegliere” che nel breve periodo potrebbe diventare Legge regionale. Come Tribunale per i Minorenni ne stiamo beneficiando in maniera molto importante, ma soprattutto ne beneficia l’utenza che può avere servizi specializzati e prossimità territoriale. Anche all’interno dell’Asp di Catania è stata realizzata una razionalizzazione degli interventi. È un modello da consolidare e da rendere noto il più possibile».

Il modello organizzativo EMI

In linea con quanto previsto dal PNRR e dal DM 77/2022 e a fronte di una significativa crescita della casistica legata al malessere di minori e famiglie, il modello organizzativo EMI dell’Asp di Catania costituisce una evoluzione dei sistemi di cura e una sfida innanzitutto di tipo culturale.Le EMI rappresentano l’interlocutore unico con l’Autorità Giudiziaria e garantiscono un approccio multidisciplinare, integrato e di prossimità. Sono costituite da psicologi, assistenti sociali e neuropsichiatri infantili che operano insinergia con i Servizi territoriali e ospedalieri aziendali condividendone il metodo di lavoro e la vision.Il tempo ad oggi intercorso dall’avvio dellasperimentazione della Procedura ha permesso dievidenziare un’efficace e efficiente risposta del modello organizzativo EMI attraverso la valorizzazione della partecipazione integrata di tutte le risorse della comunità nei differenti contributi professionali offerti da avvocati, curatori, tutori, scuole e associazioni del terzo settore.