Durante le vacanze di Natale, l’afflusso record di turisti ed escursionisti sull’Etna ha fatto crescere notevolmente il numero delle segnalazioni e delle richieste di aiuto giunte alla sala operativa del Corpo Forestale, soprattutto nei weekend e giorni festivi. Nel versante sud ovest dell’ Etna una escursionista di 25 anni è rimasta bloccata e ha lanciato una richiesta d’aiuto . Non potendo fare ritorno la ragazza ha raggiunto il vicino rifugio La Galvarina a quota 1900 e vi ha trascorso la notte. La giovane, infatti, ha avuto problemi con l’attrezzatura in quanto gli scarponi che utilizzava gli si sono “aperti” sotto i piedi rendendo impossibile il rientro da una zona particolarmente innevata.
Ricevuta la richiesta di aiuto dalla sala operativa dell’ Ispettorato Ripartimentale di Catania, alle prime luci dell’alba, il personale del distaccamento di Adrano si è recato tempestivamente sul posto. I soccorritori del Corpo Forestale della Regione Siciliana, a causa della neve, hanno proseguito a piedi dalla caserma San Giovanni Gualberto nel territorio di Ragalna, percorrendo la pista alto montana per circa 4,5 Km fino a raggiungere la donna presso il rifugio La Galvarina, nel territorio di Adrano, a nord di Piano Vetore, dove aveva trovato riparo durante la notte.
Gli agenti del Corpo Forestale, verificato lo stato di salute della giovane, che era in compagnia di altri escursionisti, le hanno dato nuovi scarponi forniti dai familiari permettendole così di camminare sul manto innevato e raggiungere i mezzi di soccorso. Fortunatamente gli escursionisti avevano raggiunto il rifugio prima della sera ed erano riusciti a lanciare l’allarme. Le temperature durante la notte, specialmente a queste quote, sono proibitive per questo chi si avventura nelle escursioni deve valutare preventivamente e con la massima attenzione il percorso.
Si raccomanda agli escursionisti di informarsi e valutare bene le condizioni meteo, avere in dotazione gli equipaggiamenti adeguati e di verificarne stato ed efficienza specialmente se non sono stati utilizzati di recente. E’ inoltre utile informare preventivamente familiari o amici dell’itinerario scelto, specialmente se si effettuano escursioni in solitario. Non sempre è possibile infatti, nelle zone impervie, avere accesso alle linee degli operatori di telefonia mobile per richiedere aiuto.