La stagione dell’amore è un brano straordinario di un grande autore catanese, Franco Battiato, nato a Jonia, la città che, qualche tempo dopo la sua nascita, fu divisa in due divenendo Giarre e Riposto. Ca siccomu città ci ‘n’erunu picca…mah!
Le prime parole del brano in questione sono meravigliose e sintetizzano proprio le fasi del sentimento più nobile tra i tanti che l’uomo dovrebbe conoscere ed esprimere bene, ma che spesso dimentica.
Dice Battiato: La stagione dell’amore viene e va. / I desideri non invecchiano quasi mai con l’età. / Se penso a come ho speso male il mio tempo, / che non tornerà, non ritornerà più. / La stagione dell’amore viene e va. / All’improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà. / Ne abbiamo avute di occasioni / perdendole, non rimpiangerle, non rimpiangerle mai. / Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore. / Nuove possibilità per conoscersi. / E gli orizzonti perduti non si scordano mai…
Cettu, Battiato era ‘n poeta, nuautri semu terra-terra e parramu comu mangiamu. Ppi nuautri l’amuri avi tanti mumenti e s’ana canusciri boni.
Di seguito elenchiamo le sue fasi principali, ovviamente nello spirito dei catanesi, che di amore e di amori, come sapevano bene autori del calibro di Verga, di Capuana, di Martoglio, di Brancati di Patti e di altri, ne sanno parlare benissimo.
‘U SGAMU: rappresenta il flirt, che qualcuno definisce avventura, tra due individui le cui aspettative di durata della loro relazione amorosa equivale alle aspettative di vita di una farfalla, vale a dire dura un giorno, al massimo due. L’AMMUCCAMENTU: rappresenta l’atto con cui viene consumato ‘u sgamu che consiste nell’appartarsi in luogo riservato e scambiarsi qualche bacio e qualche carezza: una sorta di petting. ‘U ZITAMENTU: Quando la situazione evolve e l’esito d’ammuccamentu è stato positivo da parte dei due soggetti interessati, si passa o’ zitamentu detto pure zitaggiu, ca po’ essiri prima ammucciuni e poi ‘n casa, a’ facciazza de’ schietti, cioè degli scapoli. U’ MARITAGGIU OVVERU U’ MATRIMONIU: quest’ultima fase può svilupparsi secondo due modalità, quella regolare, quando è desiderata da entrambi i componenti della coppia, e quella riparatrice, ovvero obbligata dai parenti a seguito della fuitina, di cui si è già detto.
U’ DIVOZZIU: l’amore, dice Battiato, viene e va e quando va si passa al divorzio. E ddocu accumenciunu ‘i chiacchiri p’a pila, p’e figghi, p’o mantinimentu. Insomma c’o divozziu c’è cu arriri e s’insacca belli picciuli e cu pinìa e ci finisci a dommiri intra a machina.
Oggi, infatti, non si chiede più con chi ti sposi, ma “contro chi ti sposi”?. Picchì ci voli futtuna macari ppi friiri l’ova e quannu si cunta è nenti!
I tempi sono cambiati parecchio, ma non è detto che tutto ciò che accadeva ieri fosse da gettare alle ortiche o viceversa.
Quando cambiamo i tempi è perché la società ha deciso di cambiare le proprie regole, le proprie abitudini, il proprio modo di essere: i cambiamenti non cascano dal cielo, provenienti da chissà quale pianeta.
I cambiamenti nascono e crescono dal basso, ecco perché bisogna stare sempre attenti a dove si lasciano i semi del futuro.