Al Nord Italia si guadagna di più che al Sud. Qualcuno potrebbe sostenere che questa non sia affatto una notizia e in realtà è proprio così, anche se vedere le cifre fa proprio rabbia, soprattutto quando il minor salario rappresenta solo uno dei tanti tasselli delle condizioni di disagio sociale, occupazionale, economico ed infrastrutturale in cui versa il Mezzogiorno.
E la differenza non è di poco, dato che ammonta a circa 8.450 euro l’anno. Il salario medio si ferma a 1.350 euro mentre in Sicilia scende ancora fino a 1.318 euro al mese. Peggio sta solo la Calabria in cui il salario medio è pari a 1.181 euro.
Passando dalla situazione generale a quella delle singole province Catania, con 1.408 euro, su base nazionale, si colloca al settantaquattresimo posto, Siracusa è settantacinquesima, con un salario medio di 1.402 euro. A seguire ci sono Caltanissetta, con 1.386 euro ed il settantanovesimo posto in graduatoria; Palermo, con 1.378 euro e l’ottantesima posizione. Enna, con 1.256 euro si colloca al novantatreesimo posto, Messina, con 1.206 euro si trova al novantottesimo posto; Ragusa, con 1.199 euro, è centunesima, Agrigento è centoduesima con 1.170 euro e Trapani chiude la classifica con 1.143 euro ed il centoquattresimo posto in graduatoria.
In una simile situazione, che comunque riguarda argomenti differenti, dubito moltissimo che sia facile elaborare i livelli essenziali delle prestazioni e tutti gli altri parametri perequativi riguardanti la piena applicazione dell’articolo tre della Costituzione italiana.