La Polizia di Stato ha arrestato un catanese di 40 anni, agli arresti domiciliari da circa un mese per reati in materia di droga, responsabile di aver nascosto 8 bombe carta nel garage di casa. Il materiale esplodente è stato trovato dagli agenti della squadra Volanti della Questura di Catania in un angolo di un garage di via Ustica, lasciato senza imballaggio e senza alcuna precauzione, con un oggettivo rischio per l’incolumità sua, della sua famiglia e degli altri residenti dello stabile. Il ritrovamento è avvenuto a seguito di una richiesta d’aiuto alla Polizia di Stato da parte del padre dell’arrestato che ha raccontato di aver avuto una lite con il figlio che non voleva consegnargli le chiavi del garage. Da qui la richiesta sulla linea di emergenza del genitore 74enne che, all’arrivo dei poliziotti, ha aperto la porta di casa per far placare gli animi e convincere il figlio 40enne a restituire le chiavi del locale. Riportata la calma, i poliziotti, con non poca fatica, hanno convinto l’uomo ad aprire il garage. È stato in questo momento che gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno notato la miccia di accensione delle bombe carta sbucare tra gli oggetti presenti nel garage. Effettuati gli opportuni controlli da parte del personale del Nucleo Artificieri che si è recato immediatamente sul posto, sono state recuperate le otto bombe carta, per un totale complessivo di circa 800 grammi di esplosivo. L’accensione anche di un solo manufatto del genere avrebbe potuto comportare l’esplosione in massa di tutte le altre bombe carta, lasciate in un ambiente non idoneo e, peraltro, in prossimità di altro materiale combustile, con rischi elevatissimi.Accertato che il 40enne non avesse alcun titolo professionale per detenere gli esplosivi, tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro, prelevato in sicurezza e distrutto dagli Artificieri della Questura, mentre l’uomo è stato arrestato per detenzione illegale di esplosivi e, su disposizione del PM di turno è stato condotto in carcere. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha applicato nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere.