In attesa che arrivi il nuovo Piano regolatore del porto di Catania, che segnerà una svolta senza precedenti nel rilancio dello scalo etneo in termini infrastrutturali e di servizi, l’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale non intende perdere tempo, e sta avviando una serie di opere che anticiperanno in parte il futuro disegno: per iniziare, entro la fine dell’anno sarà indetta una gara per l’importo di circa 6,5 milioni di euro finalizzata al rifacimento ex novo del varco sud, principale porta d’ingresso dell’area portuale ed unica per le aree commerciali, essendo usata perlopiù per il transito dei mezzi pesanti. Un intervento che vedrà una significativa trasformazione di una zona periferica e al contempo strategica per Catania, perché in prossimità di un nodo stradale di accesso alla città. “Un cambiamento radicale che vedrà la striscia di terra al fianco di via Tempio diventare un polo attrattivo per la comunità – spiega il presidente Adsp Francesco Di Sarcina – abbiamo infatti previsto un grande parco pubblico multifunzionale di 10mila mq, che si chiamerà Parco del Faro, un’enorme area verde dove poter passeggiare, girare in bici, fare attività sportiva, prendere un aperitivo a due passi dal centro e in piena sicurezza”. La procedura contempla anche la costruzione del varco di accesso, costituito da due archi d’acciaio, rastremati e alti 40 metri, convergenti verso l’alto e fusi assieme nelle cuspidi, grazie ad un originale design architettonico, che intende richiamare la “A” della patrona Sant’Agata: la struttura contraddistinguerà l’ingresso, accompagnata da pensiline e uffici… “Come accade in tutti i porti commerciali degni di questo nome”, precisa Di Sarcina. Sarà un nuovo punto di riferimento made in Catania, capace di integrare la vegetazione preesistente con nuove infrastrutture e attrazioni, nel rispetto dei principi di sostenibilità e funzionalità: “Come più volte annunciato, il nostro intento è migliorare il rapporto tra città e il porto, che deve essere aperto e rivolto ad essa e non darle le spalle, ma questo obiettivo si deve conseguire attraverso iniziative sinergiche con le attività svolte all’interno e in un mosaico complessivo che non penalizzi il grande valore economico che riveste il porto commerciale. La vera rivoluzione sarà con il futuro PRP che speriamo possa vedere la luce a fine 2025, in cui ogni tessera sarà al giusto posto in una visione moderna e rivoluzionaria, frutto dell’orgoglio di essere catanesi che vogliono un porto con la P maiuscola. Ma, consapevoli che realizzare le ambiziose opere di PRP richiederà tempo e risorse, intendiamo da subito, avendo ormai riparato la darsena traghetti, avviare il rinnovamento con opere che impattino positivamente sul carattere del porto e sulla sua accessibilità. Per questa ragione stiamo avviando una serie di progettualità preparatorie e preliminari, di cui questa è solo la prima di una serie”. Si prevede l’aggiudicazione della gara nel prossimo gennaio, l’affidamento dell’appalto entro marzo e l’inizio dei lavori già a giugno 2025 per essere completati entro 300 giorni (aprile 2026). Grande attenzione al profilo ambientale con l’utilizzo di materiali CAM (Criteri Ambientali Minimi), all’impianto fotovoltaico collocato nella pensilina di circa 500 mq che rende autosufficiente la struttura sottostante e quello di trattamento e accumulo delle acque piovane, in grado di raccoglierle per irrigare le aree a verde grazie ad un serbatoio di 300mila litri. Il progetto include il rifacimento del manto stradale per circa 15mila mq di asfalto che verrà realizzato utilizzando una miscela utile a conferire al tappetino di usura maggiore resistenza e durabilità e quindi minori interventi di manutenzione; due grandi carreggiate stradali con tre corsie l’una, per una migliore gestione delle operazioni di controllo in ingresso/uscita; un’area di 200 mq per accogliere veicoli in entrata e in uscita, controlli e addetti ai lavori (AdSP, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Guardie Giurate, ecc.); sarà rinnovata l’illuminazione al fine di conciliare esigenze funzionali legate alla viabilità e artistiche così da valorizzare l’imponente arco. L’opera è pensata per integrarsi col futuro sottopassi di collegamento con l’autostrada, previsto nel PRP e condiviso già con la Amministrazione comunale.Ringrazio gli ingegneri Riccardo Lentini (dirigente area infrastrutture Adsp e RUP del progetto) e Lorenzo D’Arrigo, il geometra Alfredo Franceschini, gli architetti Umberto Passanisi e Mario Arcidiacono, il responsabile della pianificazione territoriale Francesco Cacciaguerra e l’avvocato Roberta Meloni (referente amministrativo), che hanno redatto il PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico ed Economico). “Senza il duro lavoro di squadra che è in atto – conclude Di Sarcina – questi importanti lavori di riqualificazione non avrebbero mai potuto prendere forma”.