“Quella del Calatino è un’esperienza di grande valenza in Sicilia. Bisogna evitare a ogni costo che venga messa irrimediabilmente in ginocchio dal ripetersi di roghi inquietanti che colpiscono l’unico impianto pubblico che, nell’Isola, si occupa della lavorazione e dello smaltimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata”. Lo sottolineano congiuntamente i sindaci del territorio dopo l’incendio (il quarto negli ultimi anni), di probabile natura dolosa, divampato nella tarda serata di lunedì 7 ottobre ai sovvalli dell’impianto di compostaggio di Kalat Impianti, in territorio di Grammichele, e domato soltanto dopo diverse ore. Un incendio sviluppatosi quando sembra finalmente più vicino il concretizzarsi dei lavori di ricostruzione (con un finanziamento regionale di 14 milioni di euro) a seguito del rogo che, poco più di tre anni fa (era il 5 luglio 2021), distrusse l’impianto di frazionamento della parte secca dei rifiuti e a poche ore dall’incontro fissato e svoltosi martedì mattina in Prefettura, a Catania, per programmare ulteriori iniziative a tutela dei 37 posti di lavoro messi a serio rischio dopo quel devastante incendio.Tre le priorità indicate dai sindaci del Calatino: “La tutela dei lavoratori, imprescindibile anche alla luce dell’imminente scadenza (31 dicembre 2024) della cassa integrazione; uno scatto d’orgoglio delle istituzioni sovracomunali per consentire, nel più breve tempo possibile, l’avvio dei lavori di ricostruzione e, intanto, un forte impegno congiunto per garantire la sicurezza della struttura, di vitale importanza per l’intera area e pertanto da mettere al riparo dal pericolo di altri eventi rovinosiche comporterebbero, purtroppo, la fine di un’esperienza qualificante e irripetibile per il nostro territorio. Per questo – concludono i sindaci –, nella certezza di riscontrare grande sensibilità e attenzione da parte dei nostri interlocutori istituzionali, chiediamo la convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblici”.