Si è conclusa tra la storia e il fascino di Catania la ventiseiesima edizione del Raid dell’Etna. Come ormai di consueto, la città etnea è stata traguardo di un percorso di oltre mille chilometri, con partenza da Palermo, alla scoperta delle bellezze naturali, culturali e storiche della Sicilia, rappresentando un punto di forza per il turismo locale. Il tutto a bordo di auto d’epoca, per un tocco di fascino che rende unica la kermesse.Quest’anno, il folto gruppo di partecipanti e vetture si è raccolto in piazza Vincenzo Bellini, aggiungendo una nota di meraviglia al luogo su cui giganteggia la storia e la bellezza del Teatro Massimo Bellini. Tanti i curiosi e gli appassionati che hanno ammirato le auto, tra scatti e riprese. I partecipanti, invece, si sono riuniti a Palazzo Manganelli, dove è avvenuta la premiazione. A spuntarla Giovanni Prandelli e Loredana Pasotti (Porsche 356S Roadster del 1959), seguiti da Fausto Governato e Maria Luisa Chillemi (Porsche 911T del 1973) e da Mario Crugnola e Ornella Pietropaolo (Fiat 508C del 1937). Come sempre, tanti i premi in palio, ognuno dei quali per mettere in risalto di valore di scuderie e vetture in gara. Uno di questi il Porsche Tribute, destinato ai primi 5 classificati a bordo del noto marchio tedesco, ha visto la vittoria della coppia Giovanni Prandelli e Loredana Pasotti (Porsche 356S Roadster del 1959). A seguire, Fausto Governato e Maria Luisa Chillemi (Porsche 911T del 1973), Mario Berselli e Monica Martelli (Porsche 911 Carrera del 1986), Walter Kofler Fuzzy e Karl Doecher (Porsche 356 del 1958), Volker Wohlfart e Karin Lauton (Porsche 911SC del 1980). Altro riconoscimento il Condorelli Fidelity, che premia gli equipaggi in gara con il maggior numero di presenze nelle varie edizioni del Raid. Premiati quest’anno Rino Pellegatta e Doris Schneider (17 presenze), nonché la coppia Palermo-Lo Faro e Maria Cristina Zari con 16 partecipazioni. Tra gli altri anche il Trofeo San Salvatore, che premia le auto storiche più antiche in gara, nonché la più bella vettura presente. Per l’occasione la Singer Le Mans del 1935 di Ambrogio Ripamonti e Nicoletta Moroni, la Fiat 508C del 1937 di Mario Crugnola e Ornella Pietropaolo, la MG TB del 1939 di Francesco Picchiotini ed Eva Aprile. Supercar dell’evento la Ferrari 250 Spider California del 1961 di Michele Prevosti e Pompeo Perrotto.Speciale trofeo denominato “Grand Prix Sparco” per i migliori nella serie di prove cronometrate nel circuito di Pergusa: Giovanni Prandelli e Loredana Pasotti (Porsche 356S Roadster del 1959), Fausto Governato e Maria Luisa Chillemi (Porsche 911T del 1973) e Walter Kofler Fuzzy e Karl Doecher (Porsche 356 del 1958). Immancabile il premio Michelin, destinato alla vettura più antica e a quella più moderna gommate con l’omonima azienda francese, così come la Coppa delle Dame, competizione riservata a equipaggi di sole donne. Sul podio le austriache Lucia Eichberger e Karin Lauton (Jaguar E Spider del 1969), Rosa Arcidiacono e Antonina Lo Faro (Lancia Fulvia coupé del 1966), Eva Aprile e Lorenza Bianchini (Alfa Romeo Spider 200 del 1999).Altri premi sono stati assegnati all’equipaggio più e meno giovane, a quelli provenienti da più lontano, ai navigatori più giovani. Nessuno escluso, per divertimento, competizione, partecipazione. Un lavoro arduo per tutto il team della Scuderia del Mediterraneo, che, come sottolineato dagli organizzatori Stefano Consoli e Giovanni Spina, «noi organizzatori ci mettiamo il cuore, loro (i partecipanti, ndr) la passione».