“Il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia SIAP – Catania ha convocato la Direzione Provinciale presso la sede della Segreteria Provinciale di Catania nella serata di ieri 30 Settembre, tra i temi trattati i Contratti collettivi e la previdenza dedicata dei poliziotti.In questi giorni si stanno svolgendo i lavori per la definizione dei Contratti Collettivi Nazionali per le forze dell’ordine e le forze armate. Pur apprezzando lo sforzo del Governo il Siap non può essere soddisfatto riguardo le risorse destinate ad implementare i servizi sul territorio – ad oggi le risorse ammontano ad appena tre euro per ogni uomo e donna in divisa- fondi che necessitano per l’efficacia dei servizi istituzionali. La crisi che attraversa il paese e la mutazione dei centri urbani non può essere sostenuta a parole ci servono le risorse umane e materiali nonché quegli emolumenti che permettono ai Questori di svolgere i servizi di Ordine e sicurezza Pubblica. Allo stato attuale ogni poliziotto e poliziotta è creditore di oltre 24 mesi di arretrati di lavoro straordinario e da oltre 10 mesi per gli emolumenti riguardanti le missioni. Decine di operatori hanno dovuto anticipare i soldi nei servizi di missione di scorta della autorità per mancanza di fondi. Oltre a questi temi, sono stati discussi le crisi territoriali della città metropolitana, decine di poliziotti di ogni ordine e grado a Catania sono costretti a svolgere attività lavorativa in uffici fatiscenti e illegali dal punto di vista della sicurezza dei luoghi di lavoro. All’esterno molti datori di lavoro ( dirigenti delle articolazioni della Polizia di Stato) non sviluppano i documenti di valutazione dei rischi per i lavoratori in uniforme che giacciono in un limbo di non applicazione delle norme di tutela del rischio del lavoro svolto. Per questo il Segretario Vendemmia è stato incaricato come responsabile della sicurezza sul lavoro e ha già prodotto tre esposti inviati all’ufficio di vigilanza del Viminale per gli opportuni provvedimenti. Uno riguarda il personale in servizio alla Polizia aeroportuale e di frontiera, costretto a svolgere l’attività ospite dell’ente gestore senza le opportune informazioni e formazioni oltre a svolgere le attività quotidiane in ambienti non adatti per al sicurezza del lavoro svolto; uno al Compartimento Polizia Stradale ed l’ultimo per il personale del X reparto Mobile di Catania che opera in condizioni precarie in ogni scenario operativo siciliano e anche estero. Il personale va tutelato nelle forme che sono garantite per legge e non si può sottacere la non applicazione delle norme fondamentali di diritto alla salute sui luoghi di lavoro. La questione Cittadella della Polizia ancora non edificata e gli sforzi del Questore a porre rimedio alla dispersione di uffici e risorse sono le due facce della stessa medaglia di cui ne la Politica catanese ne le istituzioni hanno posto rimedio con un balletto di giustificazioni non ammissibili e slogan inaccettabili. Ora per la Polizia è vitale ridurre i posti da vigilare e ridare ai cittadini gli oltre 70 poliziotti impiegati a piantonarli perchè c’è necessità di aumentare il controllo del territorio.