L’altra notte, i Carabinieri della Stazione di Biancavilla sono stati impegnati in un servizio contro la violenza di genere che ha portato all’ arresto in flagranza di reato di un 46 enne di origini albanesi, residente a Biancavilla, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie connazionale 45 enne. La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima la quale, udendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto insanguinato. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con la moglie. Lei, che era in camera da letto vista l’ora tarda, non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani. L’ira del 46 enne non si sarebbe placata nemmeno dopo aver visto il volto della moglie coperto di sangue, a causa di una ferita lacero contusa alla tempia causata dai colpi ricevuti, quindi lei sarebbe riuscita a fuggire chiedendo aiuto alla vicina di casa. Quando la pattuglia ha raggiunto l’abitazione della vittima, il 118 l’aveva già trasportata presso il pronto soccorso cittadino, quindi i Carabinieri sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Dinanzi a loro tracce di sangue sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto abbandonato per terra. In cucina, invece, i militari dell’Arma hanno scorto l’aggressore, riverso in terra, ubriaco, quindi hanno richiesto l’intervento del 118 anche per lui. Presso l’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire la ferita alla tempia della signora mentre l’aggressore ha opposto resistenza aggredendo verbalmente i medici e i Carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto. Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la signora, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello.
Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e, su disposizione dell’A.G. che ne ha convalidato l’arresto, è stato collocato agli arresti domiciliari in abitazione diversa da quella coniugale.