Un serio progetto per la Sicilia / Ormai appare chiaro a tutti: l’Italia è diventata il “Supermercato d’Europa”, e così l’Europa ha acquisito il potere di farci mangiare quello che vuole lei, di farci lavare con i suoi detersivi, di farci bene l’acqua francese, o di qualche altra parte.
Voi pensate che la colpa sia dell’Europa? Ebbene no, l’Europa fa bene, siamo noi che non facciamo abbastanza. Dunque, la colpa è solo in parte di Bruxelles, perché se è vero che l’Europa, usando le leggi che potremmo usare anche noi, ci sta colonizzando e ci sta facendo colonizzare, è anche vero che noi non abbiamo fatto nulla per non farci colonizzare.
Noi non amiamo consorziarci, non amiamo le economie di scala, non amiamo sforzarci più del necessario, non ci piace programmare e prepararci, perché noi siamo fatti così: siamo stupidamente individualisti e quando, con molta fatica, riusciamo a smentire questo stato di cose ci pensano, da una parte, la mafia, sempre presente dove c’è odore di affari e, dall’altra, la magistratura che vede mafia anche dove non c’è.
La situazione che si viene a determinare, negli scacchi, si chiama stallo, perché questo stato di cose provoca immobilismo.
Siccome, però, l’economia non si ferma davanti a nulla, noi veniamo costantemente colonizzati, anche nei settori nei quali porteremmo rivendicare una sorta di originale primazia, come in alcuni ambiti dell’agricoltura, o dell’ artigianato e del commercio, ma non solo.
A quel punto c’è sempre chi sostiene, pappagallescamente, che noi siciliani potremmo vivere di solo turismo e che facciamo male a pensare ad altro.
Niente di più falso, perché se è vero che le risorse ambientali, paesaggistiche, culturali e naturalistiche della Sicilia sono di straordinaria bellezza, è vero pure che il settore del turismo, come ha dimostrato la pandemia, costituisce un settore particolarmente fragile e non solo per la nostra atavica disorganizzazione, ma perché basta un’eruzione di sabbia, un terremoto, un po’ di siccità o persino un virus per fare saltare il banco, fare chiudere gli aeroporti e far annullare le prenotazioni alberghiere.