“Ancora una volta, si parla di sicurezza solo a seguito di fatti di cronaca. Ci scusiamo con il cittadino francese per quanto recentemente accaduto – in merito al recente episodio violento che ha visto vittima un turista, ndr – a cui  auguriamo una pronta guarigione. Tuttavia, si continua a lavorare sulle reazioni agli eventi già avvenuti, piuttosto che sulla prevenzione e l’organizzazione. In questa città, troppo spesso si dimenticano elementi essenziali: la trasformazione del centro urbano in un’attrazione turistica, la mancanza di una Polizia Urbana efficace e il piano coordinato del territorio  che non efficacie e soprattutto è sbilanciato. Oltre a telecamere e altri sistemi di controllo che in altri Paesi sono già superati e qui neanche arrivati, Catania manca assunzione della responsabilità di decidere cosa fare, dove intervenire e con quali mezzi, in modo continuativo e non sporadico ( piuttosto si pubblicizza bene ciò che non c’è). I cittadini hanno bisogno di una sicurezza reale e costante, non solo percepita o partecipata. Attualmente, si procede senza un efficace coordinamento tra le forze in campo, un problema già segnalato più volte ma mai risolto. La Polizia di Stato, su indicazioni dei nuovi vertici provinciali, ha certamente dato un impulso positivo attraverso servizi presidiari (agenti di Polizia a presidio delle piazze,  invece dei militari, come accade in altre città),   pattuglie a cavallo, in bici, con moto d’acqua, e così via. Tutte queste attività sono utili, ma se a queste si sacrifica il pattugliamento delle volanti o la dinamicità dei controlli  è inevitabile  un aumento dei reati. È necessario ricordare come la società civile e politica di questa città trascuri la dislocazione degli uffici della questura, con conseguente spreco di risorse umane e materiali, e il poco coinvolgimento dei cittadini nel denunciare fatti di cui sono testimoni involontari.  Il nostro sistema di pattugliamento, suddiviso tra Carabinieri e Polizia, è ormai obsoleto rispetto a un modello criminale in continua evoluzione. A fronte di un fabbisogno minimo di almeno 12 autopattuglie (tra Polizia e Carabinieri), oggi se ne possono mettere in campo solo sei per turno ( solo Polizia). Il SIAP ha già tenuto diversi incontri con il Questore, che, a nostro avviso, ha riorganizzato il territorio investendo  in specifiche aree operative come la movida, non solo del centro storico ma anche del lungomare e del litorale della Playa. Tuttavia, le risorse investite non aumentano il controllo del territorio, limitandosi ad un’attività di presidio spesso in sostituzione alle carenze della Polizia Locale. L’impegno della Polizia di Stato per garantire la sicurezza dei cittadini è encomiabile, ma la carenza della Polizia Locale e dei Carabinieri pesa notevolmente, e purtroppo le forze in campo sono insufficienti. Ricordiamo ai lettori che durante l’ultima visita del Ministro dell’Interno, il SIAP ha richiesto un incremento degli organici, ma ad oggi questo non è avvenuto, mentre si continua a perdere personale a causa dei pensionamenti. In questa città, continua inoltre la dispersione di Forze dell’Ordine in servizi di portierato”.